Grandi Mostre, nel 2012 arrivano i Maya

Intanto, dopo Matisse, saltano le rassegne dedicate a Picasso e Renoir. Progetto da 2,9 milioni di euro ma il budget non è stato ancora stanziato.

(s.s.) Sarà dedicata ai Maya la prossima grande mostra di Brescia. E non a caso. Perché sfruttare l’onda pubblicitaria e mediatica della profezia dei Maya, che prevede la fine del mondo per il 21 dicembre 2012, è cosa troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Soprattutto in tempi di crisi. Crisi che ha determinato, di fatto, l’annullamento della mostra dedicata a Renoir, prevista per l’inizio del prossimo anno, in favore di questa dedicata alla civiltà sudamericana, di più sicuro impatto sul pubblico di massa. Anche quella prevista su Picasso, nel 2014, è stata accantonata.
“Maya. I signori del tempo” sarà quindi la prossima grande sfida culturale della città. Da ottobre 2012 a maggio/giugno 2013 il complesso di Santa Giulia ospiterà l’allestimento, curato ancora da Artematica con la supervisione di Maurizio Bernardelli Curuz, di 257 pezzi della civiltà sudamericana, alcuni dei quali non sono mai usciti dai siti messicani e guatemaltechi.
Il costo previsto è di 2,9 milioni di euro, 2,5 dei quali andranno ad Artematica e 400mila a Brescia Musei per i servizi di sorveglianza e pulizia. E se, tirando la cinghia e rinunciando a Renoir, i soldi ci sarebbero anche, non è detto tuttavia che la mostra si possa organizzare davvero. Su tutto il progetto, infatti, pesa l’incognita dell’autorizzazione del ministero dei Beni culturali il quale concederebbe la deroga di spesa da parte del comune che, viceversa, stando ai dettami della Finanziaria 2010, non potrebbe finanziare in cultura più del 20% di quanto speso nel 2009. Ossia soltanto 900mila euro. Se invece il ministero darà il permesso, il comune di Brescia potrà sforare quel tetto per organizzare la grande mostra. La risposta è attesa entro la fine dell’anno.
“Abbiamo voluto recuperare la suggestione dei Maya rispetto alla profezia del 2012 sapendo che in tutta Europa sarà l’unica del suo genere”, ha spiegato il sindaco Adriano Paroli. “Dopo il successo della mostra sugli Inca non volevamo perdere l’occasione di aprire ancora di più la città verso l’esterno. Ma abbiamo dovuto fare una scelta. Saltare una mostra l’anno prossimo ci ha consentito di avere abbastanza ossigeno per realizzare quella sui Maya nel modo più adeguato. D’altronde non potevamo saltare troppi anni per organizzare qualcosa di grande nel sito dell’Unesco dopo che è stato riconosciuto”.
La volontà dell’amministrazione, che anche quest’anno sarà sostenuta nell’opera dalla Fondazione Cab, è quella di coinvolgere il più possibile il territorio per far ricadere anche sull’indotto cittadino i benefici di un’affluenza di visitatori che si prevede da record. “Anche per questo abbiamo voluto allungarla da ottobre a giugno per collegarci alla stagione turistica del lago di Garda”.
Ma la cultura a Brescia non sono solo le grandi mostre. Lo ha ribadito l’assessore Andrea Arcai che ha ricordato come la giunta dal 2008 a oggi abbia investito circa 20 milioni di euro per finanziare restauri, progetti ed eventi. Solo la ristrutturazione della Pinacoteca Tosio Martinengo avrà un costo totale di 7 milioni di euro. Si sta lavorando anche sulla catalogazione completa di tutto il patrimonio artistico e architettonico di Brescia.
A Maurizio Bernardelli Curuz, invece, è toccato il compito di spiegare il filo rosso che caratterizzerà l’esposizione: “Si tratta di una mostra archeologica, ma noi vogliamo trasformarla anche in una esposizione sulla civiltà dando una chiave di lettura riferita al momento contingente. Non è un viaggio nell’esotico puro e semplice, ma è un unire lo splendore al significato”.
Dopo i Maya, saltando Picasso, si arriverà direttamente alla grande mostra prevista per il 2014/2015 che, in occasione dell’Expo milanese, Brescia vorrebbe dedicare ai Longobardi. “Per ora si tratta solo di una volontà, non di un progetto. Purtroppo i dettami di spesa non ci consentono più di programmare eventi così a lungo termine, ma è lì che vogliamo arrivare”, ha concluso Paroli

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