Brescia, detenuto in isolamento Covid si suicida in cella

Il 47enne italiano era stato arrestato nell'inchiesta parallela a quella del blitz delle forze dell'ordine che sventò l'assalto armato al caveau di Cazzago San Martino.

Brescia. Ancora una situazione difficile nelle carceri bresciane, in cui le problematiche di sovraffollamento sono oramai note da tempo e le situazioni di disagio vissute da operatori di polizia penitenziaria e detenuti segnano spesso momenti di forte tensione.
Domenica 31 luglio l’ultimo dramma, in ordine di tempo, si è consumato al Nerio Fischione: nella notte, un detenuto italiano di 47 anni, originario della provincia di Foggia, pluripregiudicato, in isolamento Covid e in regime di massima sorveglianza (era stato arrestato in un’indagine parallela a quella del blitz di polizia e carabinieri che aveva sventato il tentato assalto al caveau di Cazzago San Martino, nel corso del quale erano state arrestate una trentina di persone, facenti parte di una banda di malviventi della zona di Cerignola), è stato trovato impiccato alle 3 del mattino dalle guardie.

«Il Presidente Draghi nel suo discorso di insediamento si era impegnato a migliorare le condizioni di coloro che operano e vivono nelle carceri – ha commentato Gennarino De Fazio, sindacalista della Polizia penitenziaria -. Questo impegno è stato totalmente disatteso e le condizioni di vivibilità sono ulteriormente peggiorate. Continuando così temiamo che prima ancora delle prossime elezioni politiche del 25 settembre la situazione possa degenerare. Per questo invochiamo, seppur in zona Cesarini, un intervento dell’esecutivo che possa consentire di prendere tempo in attesa di soluzioni strutturali da parte di un Governo nella pienezza dei poteri».

Il sindaco Emilio Del Bono, nei mesi scorsi, ha incontrato la ministra della Giustizia Marta Cartabia, il vice capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), Carmelo Cantone, e il direttore generale personale e risorse del Dap, Massimo Parisi, per parlare della realizzazione di un nuovo carcere a Brescia.
Si è discusso di un possibile ampliamento della casa circondariale di Verziano, con la conseguente chiusura di Canton Mombello, per creare una struttura efficiente ed efficace che risponda alla necessità rieducativa della popolazione carceraria, oggi non garantita, viste le difficili condizioni di vita.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.