“Dal Kamagra al sesso tantrico”, le accuse contro il maestro di arti marziali

Approfittando dell'ascendente sulle giovani il 52enne le convinceva ad avere rapporti sessuali. Inoltre dava ai ragazzi il farmaco illegale acquistato in Thailandia e praticava l'agopuntura senza autorizzazione.

Brescia. Che cos’è il Kamagra? Una specie di Viagra del quale però l’Autorità del farmaco (Aifa) non ha mai autorizzato la vendita in Italia. Dosi di questo stimolante sessuale per maschi sono state trovate dai carabinieri quando hanno arrestato Salvatore Cafiero, il maestro 52enne di arti marziali di origine napoletana con palestra nella zona industriale di Brescia città, ora ai domiciliari a Paitone.
Secondo alcune testimonianze raccolte dalla Procura di Brescia, il maestro dava ai ragazzi il Kamagra che acquistava nei suoi viaggi in Thailandia o che si faceva portare da altre persone che si recavano in Asia.
Oltre a utilizzare farmaci non autorizzati, secondo l’accusa l’uomo avrebbe praticato anche l’agopuntura e pare che la tariffa per ogni intervento fosse pari a 100 euro. Per questo il 52enne è stato indagato per esercizio abusivo della professione medica e, poiché alle sedute era presente anche la moglie 42enne, anche lei risulta indagata.
Per la stessa ragione l’uomo era già stato denunciato dai Nas il 28 ottobre 2010 e questa nuova accusa ha causato il sequestro della palestra.
Naturalmente la questione più grave a carico del 52enne è quella di violenza sessuale aggravata ai danni di tre donne maggiorenni, due delle quali nel febbraio scorso si erano rivolte alla Casa della Donna per capire come muoversi legalmente nei confronti del maestro di arti marziali. L’uomo si dichiara innocente.
Secondo quanto scrive il Gip nell’ordinanza di custodia cautelare, le ragazze (che hanno 22, 24 e 25 anni) «non hanno deciso di raccontare i fatti perché mosse da ragioni di astio o vendetta, quanto piuttosto dall’acquisizione progressiva della consapevolezza dell’agire illecito del maestro». All’inizio infatti avrebbero partecipato consensualmente a sedute di sesso di gruppo alla presenza dei fidanzati, del maestro e talvolta anche della moglie dell’uomo, capendo solo in un secondo momento che si trattava di una situazione malata.
E i fidanzati? Il giudice non li considera affidabili e scrive: «Rispetto a costoro il giudizio di attendibilità è completamente negativo: essi non si limitano a minimizzare l’accaduto di fronte agli investigatori, ma mistificano i dati di realtà, giungendo a qualificare le attenzioni sessuali di Salvatore Cafiero nei riguardi delle fidanzate come innocenti gesti goliardici, del tutto incuranti della sofferenza provocata alle ragazze, palesata nella immediatezza degli episodi. Un atteggiamento d’inerzia, se non di vera e propria “giustificazione”, che trova il suo addentellato nel totale affidamento riposto nei riguardi del maestro (…) punto di riferimento assoluto non soltanto per la pratica delle arti marziali, ma per ogni scelta di vita».
L’accusa è convinta che approfittando delle fragilità di queste giovani donne e coinvolgendole emotivamente con riferimenti a filosofie orientali, pratiche esoteriche e tantriche l’uomo, come una guida spirituale, sia arrivato a esercitare un forte influsso psicologico sulle sue vittime. Una delle quali, come scrive il Gip, «in ragione dell’ascendente esercitato nei suoi confronti,  si era concessa fisicamente e ripetutamente considerata la necessità del maestro di arti marziali di “respirare sessualmente tutti i giorni per stare bene” con rapporti consenzienti, ma condizionati dal carisma, dal potere e dall’ascendente dell’uomo sulla ragazza».

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