Omicidio Carol, Fontana: “Sono pentito, mi vergogno”

Brescia. «Sono un vigliacco, mi vergogno per ciò che ho fatto e per non avervi chiamato subito». Queste le parole pronunciate da Davide Fontana, il 43enne reo confesso dell’omicidio di Carol Maltesi, la 26enne di Varese uccisa e fatta a pezzi nella sua casa di Rescaldina (Milano) ed i cui resti sono poi stati gettati in un dirupo a Borno, nel bresciano.
Durante il suo terzo interrogatorio nel carcere di Brescia, dove si trova rinchiuso dal giorno dell’arresto, il 29 marzo, l’uomo ha dichiarato di essere pentito di fronte al procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, titolare dell’inchiesta, passata a Varese per competenza territoriale.

Le parole di Fontana, bancario, un matrimonio alle spalle, sono state riferite dal suo legale, Stefano Paloschi, al termine del lungo interrogatorio, durato cinque ore. «Ha risposto a tutte le domande degli inquirenti e si è detto assolutamente pentito», ha detto il difensore. Durante l’interrogatorio «ha avuto un crollo emotivo», ha aggiunto Paloschi, «si è dato più volte del vigliacco per non aver avuto il coraggio di chiamare subito le forze dell’ordine».
Gli inquirenti hanno cercato riscontri rispetto alle prove del delitto repertate a casa della vittima e a quanto già detto in precedenza dallo stesso Fontana. Paloschi, avvocato d’ufficio dal giorno dell’arresto del 43 enne, è stato nominato legale di fiducia.