Profughi ucraini, il 20% accolto nel Bresciano

Delle 80.622 persone in fuga dal conflitto almeno il 30% è approdato nella nostra regione diretto verso Milano e Brescia, dove la comunità ucraina conta oltre 54mila presenze.

Brescia. È la Lombardia il principale approdo dei profughi ucraini diretti nel nostro Paese. Finora, secondo i dati diffusi dal Viminale, delle 80.622 persone in fuga dal conflitto almeno il 30% è approdato nella nostra regione diretto verso il capoluogo e Brescia, dove la comunità ucraina conta oltre 54mila presenze.
L’accoglienza finora si è basata soprattutto sulla buona volontà di tanti privati: gli ucraini anzitutto che hanno aperto le loro case ai parenti e anche ad amici e conoscenti in difficoltà, ma anche tanti lombardi che hanno ascoltato l’appello lanciato dalle diocesi e dai Comuni.

Il 90% dei rifugiati in arrivo ha trovato ospitalità in case di privrati – conferma l’assessore regionale alla Protezione Civile, Pietro Foroni – Siamo pronti a dare loro una mano attraverso i sostegni che ha messo a disposizione il Governo”. Ogni rifugiato, che però deve registrarsi al proprio arrivo o nei giorni immediatamente successivi alla questura di riferimento, ha diritto a un sostegno mensile di 300 euro, ai quali si aggiungono 150 euro per ogni bambino, da qui ai prossimi tre mesi. I finanziamenti per questo intervento dovrebbero soddisfare le richieste di circa 60mila sfollati.
Secondo gli ultimi dati sono già arrivati nel nostro Paese 41.614 donne. 8.111 uomini e 30.897 minori. La rotta degli ucraini in fuga passa dalle dogane del Friuli Venezia Giulia, rispetto alle prime settimane il flusso sembra essersi stabilizzato a 1.500 ingressi al giorno. A dare una mano alle autorità italiane nella gestione del profughi ci pensa Andrii Kartysh, console generale dell’Ucraina a Milano, che dall’inizio del conflitto sta cercando di organizzare gli arrivi e l’accoglienza.

“Siamo preoccupati soprattutto per i bambini che rappresentano il 40% degli arrivi – spiega – I profughi minorenni che riceviamo qui sul territorio del Consolato arrivano sia con i genitori che senza. E accogliamo anche bambini dagli orfanotrofi ucraini: al momento abbiamo trovano una sistemazione per 200 bambini circa. Alcuni di loro sono malati di cancro, negli ultimi giorni ne abbiamo inviati 11 a Torino e 13 a Pavia con l’aiuto delle autorità italiane”.
Entro questa settimana la Protezione civile emanerà l’avviso rivolto a enti del Terzo settore, centri di servizio per il volontariato e altre associazioni, con tutte le informazioni per ottenere i fondi per l’ospitalità destinati ai circa 15mila sfollati, i 33 euro al giorno previsti dal sistema di accoglienza dei migranti.

 

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