Borno, è di una donna il corpo fatto a pezzi

Il volto non è riconoscibile perchè sfregiato con il fuoco. I resti, tagliati in piccole parti, suddivisi in quattro sacchi rinvenuti da un escursionista sulla strada per la Val di Scalve.

(red.) E’ di una donna il corpo fatto a pezzi e messo in alcuni sacchi di plastica neri rinvenuto nel pomeriggio di domenica 20 marzo da un escursionista in un dirupo nella frazione di Paline, a Borno, nel bresciano.
I connotati della donna non sono riconoscibili perchè, ad un primo esame esterno sulla salma, il volto sarebbe stato sfregiato con il fuoco ed i resti ridotti in piccole parti, suddivise in quattro buste.
Si indaga per omicidio volontario (titolare del fascicolo aperto in Procura è il pm Lorena Ghibaudo), ma, al momento e senza l’identificazione della persona morta, gli inquirenti lavorano al buio.

Al vaglio ci sono le denunce di persone scomparse negli ultimi mesi in Vallecamonica, ma non si esclude nemmeno che il delitto possa essere stato compiuto altrove e il corpo poi spostato nella zona impervia in cui è stato ritrovato casualmente, lungo la strada che porta da Borno alla Val di Scalve, nella Bergamasca.
A quanto si apprende, la salma è in avanzato stato di decomposizione, mentre più recenti risulterebbero i sacchi in cui i resti erano contenuti. Sul luogo del ritrovamento il Sis (Sezione Investigazioni Scientifiche) dell’Arma dei carabinieri.

 

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