Blanco ai suoi coetanei: “Occhio al web, arma a doppio taglio”

Il cantante bresciano, trionfatore a Sanremo in coppia con Mahmood, ha partecipato all'iniziativa della Polizia per il Safer Internet Day, facendo appello ai ragazzi sull'utilizzo dei social.

(red.) “Il web è un’arma a doppio a taglio, dipende da come lo si usa: è sicuramente un’evoluzione incredibile perché ci fa essere sempre collegati con tutti e perché se vuoi fare qualcosa puoi farlo, non ti annoi mai. Però usarlo in modo sbagliato ti mette davvero in pericolo e certe persone non lo capiscono, soprattutto i ragazzi. Sono un ragazzo anch’io e non voglio fare il maestro di vita. Però dico di stare attenti”.
Così Blanco, alias Riccardo Fabbriconi, bresciano di Calvagese della Riviera,(quasi) 19enne che ha trionfato sul palco di Sanremo in coppia con Mahmood, si è rivolto ai ragazzi collegati con ‘Cuoriconnessi’, l’iniziativa della Polizia per il Safer internet.

“Quando uno viene messo all’angolo e fa cose estreme che non dovrebbe fare chiede anche consiglio a persone sbagliate, ha aggiunto Blanco invitando i ragazzi a chiedere “invece sempre consigli ad adulti o alla Polizia che è apposta qui per aiutarvi e venirvi incontro”.
“I social network”, ha spiegato il cantante che fra due giorni compirà 19 anni, ” li uso molto per la musica, per lavoro, quando devo far uscire un pezzo e cerco di usarli solo per quello e non tanto per raccontare la sfera privata. Sono uno a cui certe cose piace tenerle riserve, anche a voi ragazzi dico certe cose è bellissimo tenerle riservate: pensate che brutto se tutti sapessero tutto di voi. Avere cose che sapete solo voi è molti più fico”.

Parlando degli haters Blanco ha poi sottolineato che “sentirsi qualcuno che ti viene contro non è mai bello” anche se “devi sempre calibrare la cosa, devi sempre pensare che la vita va avanti perché ogni cosa che farai non andrà bene a tutti. Quindi in primis è che vada bene a te stesso e penso che questo ti possa dare più personalità. Vi dico di non dare troppo retta perché la maggior parte è dovuta ad altri motivi di rabbia e di invidia”.

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