Guardie venatorie del Wwf: 43 bresciani denunciati nel 2021

Sono state contestate più di novanta reati penali. L'attività ha portato al sequestro di 45 fucili, 29 richiami acustici e 167 esemplari di avifauna, perlopiù di specie protetta. Le fughe dei cacciatori irregolari.

(red.) L’attività 2021 delle Guardie venatorie volontarie lombarde del Wwf si è chiusa con un bilancio di 51 persone denunciate, di cui 49 titolari di licenza porto fucile uso caccia; 43 di queste nella provincia di Brescia che si conferma come l’area a più alto tasso di bracconaggio.
Un comunicato informa che sono stati 63 i servizi di vigilanza svolti nel periodo di caccia consentito: nel 70% dei servizi è stata sorpresa una persona in flagranza di reato, con la contestazione complessiva di 91 fattispecie penali. La percentuale servizi/denunce ben rappresenta il tasso di illegalità. Il successivo intervento della Polizia provinciale o dell’Arma dei Carabineiri ha portato al sequestro di 45 fucili, 29 richiami acustici e 167 esemplari di avifauna, perlopiù di specie protetta.

Nell’ultimo mese, anche su invito di molti cacciatori, si sono svolti servizi per la repressione del triste fenomeno della “posta” alla beccaccia e al beccaccino. “Sono giornate di vigilanza molto lunghe, che si protraggono dalla notte alla sera successiva”, si legge nella nota delle Guardie venatorie volontarie del Wwf, “bisogna appostarsi nei luoghi dove la beccaccia è solita passare prima che sorga il sole o dopo il tramonto e dove viene purtroppo spessissimo uccisa illegalmente nella pratica vietata della ‘posta’. Anche il beccaccino, seppur in misura ridotta, viene ucciso da appostamento o al buio. Sono i cacciatori cinofili che ci chiedono di fare questi servizi e siamo ben lieti di raccogliere questo invito: fondamentale l’indicazione precisa delle località frequentate dai bracconieri. I cacciatori in molte aree hanno apposto cartelli recanti la scritta – No alla posta – attività meritoria ma che non ferma i bracconieri”.

Nel corso di uno di questi servizi, nel comune di Mairano, due cacciatori si sono dati alla fuga. Purtroppo per loro erano a caccia con un furgoncino recante le scritte di un’azienda con tanto di numero telefonico: sono stati contattati dalle guardie e sono tornati sui loro passi, rimediando una sanzione amministrativa per caccia fuoriorario.
Sempre una fuga rocambolesca ha caratterizzato un intervento nella Riserva naturale Bosco d’Isola nel Parco Regionale dell’Oglio: in piena area di assoluto divieto due persone cacciavano (uno privo di licenza) con l’ausilio di un richiamo acustico e abbattendo specie protette (fringuelli e pettirossi). Uno dei due è stato fermato mentre l’altro è riuscito a fuggire e sono in corso le indagini dei Carabinieri per identificarlo.

“La cosa assurda è che un argomento così sentito, anche da quella parte del mondo venatorio più desideroso di legalità, non ha mai trovato l’ascolto del legislatore lombardo”, si legge ancora nel comunicato. “La posta alla beccaccia è punita con una sanzione amministrativa da 30 euro. Tra le centinaia di modifiche alla legge regionale mai nessuno ha voluto introdurre una sanzione proporzionale al danno che fanno i postaroli”.
“Il bracconaggio nelle poche zone di divieto della Provincia di Brescia è cosa diffusissima”, scrivono le Guardie venatorie del Wwf, “agevolata anche dalla pressoché totale assenza delle tabelle di divieto, persino nelle Zone di Ripopolamento e Cattura. Siamo stati contattati da molti cacciatori che lamentano la caccia illegale in queste aree, che dovrebbero essere alla base di una corretta gestione faunistica soprattutto per la fauna stanziale. Chiederemo alle competenti autorità di pianificare nel 2022 l’apposizione di nuove tabelle e intensificheremo i servizi nelle aree protette, anche e soprattutto di notte. Si ascoltano spesso le lamentele per le predazioni fatte dalle volpi, ma abbiamo oramai capito che il vero problema per la fauna stanziale, oltre al territorio sempre più banalizzato e avvelenato, sono le ‘volpi a due zampe’ che cacciano di notte, coi fari e spesso con fucili calibro 22”.

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Proprio un cacciatore e un’altra persona che nel 2008 avevano aggredito a Trenzano le Guardie Wwf, dopo la conferma della condanna da parte della Corte di Cassazione nel febbraio del 2021, hanno dovuto risarcire con oltre 10.000 euro i volontari, oltre ai costi legali complessivi per il procedimento che è arrivato sino alla Suprema Corte.
“L’attività di vigilanza si è svolta anche durante le festività natalizie”, conclude la nota del Wwf: “L’ultima vittima del bracconaggio nel 2021 è stato un migliarino di palude ucciso nella campagne di Dello (foto sopra). Ci auguriamo che il 2022 segni un cambiamento e che l’uccisione di specie protette possa diventare un eccezione e non la regola”.
Le guardie del Wwf invitano i cittadini a segnalare eventuali animali selvatici in difficoltà e casi di caccia illegale al numero antibracconaggio 3287308288, o tramite la pagina Facebook www.facebook.com/guardiewwflombardia.

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