Castegnato, delitto premeditato? Sotto il faro cellulari e martello

Questo lunedì a Brescia l'esame autoptico sul corpo di Elena Casanova, uccisa a martellate dall'ex. Inquirenti al lavoro per approfondire l'eventuale premeditazione del delitto.

(red.) E’ fissata per questo lunedì all’Istituto di Medicina Legale degli Spedali Civili di Brescia l’autopsia sul corpo di Elena Casanova, la 49enne di Castegnato, uccisa a martellate mercoledì sera davanti a casa sua, in via Fiorita, dall’ex fidanzato Ezio Galesi, di dieci anni più vecchio.

L’esame autoptico servirà, nella sua cruda schiettezza, a stabilire quanti e quali colpi abbiano segnato la fine dell’operaia alla Iveco, madre di una ragazza di 17 anni.

La donna è stata vittima di un’aggressione violentissima: Galesi, come lui stesso ha dichiarato subito dopo l’arresto (ma non nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, nel corso del quale ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere) ha atteso Elena davanti alla sua abitazione di via Fiorita, ha atteso che salisse in auto, poi ha rotto con il martello il finestrino della vettura, trascinando la donna all’esterno e colpendola ripetutamente e con forza alla testa con la mazzuola.

Arma del delitto che è stata poi consegnata ai carabinieri a cui l’uomo si è consegnato spontaneamente dopo il delitto.

E anche sul martello che l’uomo aveva con sè quella tragica sera, si puntano le attenzioni degli inquirenti: il delitto è stato premeditato o come ha detto Galesi frutto di un “raptus”? L’arma non è stata rubata, come risultato dalle indagini dei carabinieri di Chiari all’Obi, negozio in cui, poche ore prima del delitto, il 59enne ha dichiarato di avere incrociato la ex. Si tratterebbe di un attrezzo già usato, forse facente parte delle attrezzature che Galesi aveva in auto e che utilizzava per svolgere lavoretti saltuari.

Da approfondire anche la versione dell’uomo secondo cui era da una anno che lui ed Elena non si frequentavano più e che ad interrompere il rapporto fosse stato Galesi. Secondo le persone più vicine ad Elena, la 49enne aveva paura dell’ex, tanto da temere che, denunciandolo, lui potesse arrivare ad ucciderla.

Sotto sequestro anche i telefoni cellulari di vittima e aggressore. Così come da appurare il taglio delle gomme all’auto di Elena Casanova, avvenuto a gennaio ed ammesso da Galesi stesso, e le scritte apparse sui muri delle abitazioni accanto a quella della 49enne con la frase “1000 euro Goditela”, presunto riferimento ad alcuni lavori di giardinaggio che Galesi avrebbe effettuato nella villetta di via Fiorita in cui viveva Elena e che, secondo l’uomo, non gli sarebbero stati pagati.

 

 

 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.