Ezio Galesi resta in carcere, lunedì l’autopsia di Elena

Nel primo interrogatorio, la notte dell'arresto, l'uomo avrebbe ammesso le proprie responsabilità con il pm. Ma la deposizione davanti al Gip non è avvenuta. Intanto rimane in prigione: "C'è il rischio di reiterazione del reato".

(red.) E’ in programma per lunedì l’autopsia sul corpo di Elena Casanova, la 49enne che mercoledì è stata uccisa a colpi di martello dall’ex compagno fuori dalla sua abitazione di Castegnato. Il referto del medico legale aiuterà a capire i dettagli del terribile omicidio, definendo la sequenza dell’agguato e quanti colpi sono stati inferti sulla povera vittima. Il resto del cruento episodio è ormai in gran parte chiaro agli investigatori, anche se l’omicida si è rifiutato di rispondere al Gip del tribunale di Brescia che lo sottoponeva all’interrogatorio di convalida dell’arresto.

Ezio Galesi, 59 anni, mercoledì dopo essere rimasto fino alle 18,30 al bar per l’aperitivo, avrebbe incrociato Elena in un centro commerciale. Poi ha aspettato la vittima all’esterno della sua abitazione in via Fiorita, aggredendola mentre si trovava in macchina. Impugnando un pesante martello da carpentiere ha infranto il vetro dell’auto e poi, nonostante Elena gridasse per chiamare aiuto e cercassi di divincolarsi, l’ha estratta a forza dal veicolo colpendola ripetutamente alla testa fino a provocarne la morte. Infine ha aspettato fumando che i carabinieri, avvisati dai vicini di casa, arrivassero sul posto e lo ammanettassero.

Nel primo interrogatorio avvenuto la notte dell’arresto avrebbe anche ammesso le proprie responsabilità con il pm, ma la deposizione davanti al Gip non è avvenuta. Resta quindi ancora tutta da definire l’eventuale premeditazione del delitto, che naturalmente modificherebbe la posizione dell’uomo – che è difeso dall’avvocato Oscar Bresciani – in un eventuale processo e, soprattutto, l’entità della sentenza in caso di condanna.
Nel frattempo, ma era una decisione prevedibile, il giudice ha stabilito che Galesi rimanga in carcere per il rischio di reiterazione del reato.

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