Agnosine e Sabbio, due comunità in lutto per Giuseppina

Questo venerdì, alle 15, i funerali della 46enne uccisa a coltellate dal marito da cui voleva separarsi. A Sabbio inaugurato lo sportello antiviolenza.

(red.) Lutto cittadino a Sabbio Chiese e ad Agnosine nel giorno dei funerali di Giuseppina Di Luca, la 46enne uccisa dall’ex marito Paolo Vecchia, 52 anni, sulle scale di casa lunedì 13 settembre. I sindaci dei due comuni della Valsabbia isseranno a mezz’asta le bandiere, con l’invito ai negozianti ad abbassare le serrande durante i funerali, in programma alle 15 presso la parrocchiale di Agnosine.

Due le comunità che si stringono nell’ultimo saluto a Giusy, da sempre residente in Valsabbia, prima nella casa coniugale a Sabbio, poi ad Agnosine, dove si era trasferita circa un mese fa, dopo la decisione di separarsi dall’uomo con cui aveva condiviso più della metà della sua vita e con cui aveva avuto due figlie. Una decisione, quella di divorziare, che non era stata tollerata dal compagno che, lunedì mattina, si è recato nella nuova abitazione dell’ormai ex coniuge deciso a “fargliela pagare”.

Giuseppina è stata uccisa a coltellate: i fendenti l’hanno raggiunta al collo, al torace e al petto, senza lasciarle scampo. L’ex marito si è immediatamente costituito, consegnando le armi del delitto. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione. Il suo legale potrebbe chiedere una perizia psichiatrica per valutare le condizioni mentali dell’uomo al momento dell’omicidio.

Intanto, per una coincidenza amara ma che assume ancora più valore in questo tragico contesto, mercoledì, a Sabbio Chiese, dove Giuseppina aveva vissuto, dopo il matrimonio, per oltre vent’anni, è stato inaugurato uno sportello antiviolenza, rivolto a tutti i Comuni  valsabbini, gestito dal Centro antiviolenza “Chiare Acque” di Salò con la rete “Tessere legami”.

Il Centro si propone di aiutare le vittime di violenza “a superare quella vergogna che spesso impedisce loro di agire per mettersi in salvo”, come ha spiegato Viviana Cassini, presidente della Casa delle Donne di Brescia, che si è recata ad Agnosine per fare visita alla camera ardente di Giuseppina.

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