Temù, per gli inquirenti il corpo è di Laura Ziliani

Saranno l'esame del Dna e quello autoptico a dire se si tratta della ex vigilessa scomparsa da tre mesi, ma per chi indaga molti gli elementi che portano a questa soluzione.

(red.) In attesa che sia la scienza (esame del Dna e autopsia) a dare la certezza che quello rinvenuto domenica 8 agosto a Temù, sulla sponda del fiume Oglio, sia il corpo della ex vigilessa scomparsa da casa tre mesi fa, gli inquirenti si dicono certi che si tratti del cadavere di Laura Ziliani.

Ad esattamente 90 giorni dalla sua misteriosa sparizione, secondo la versione ufficiale avvenuta durante una passeggiata in montagna, è stato il fiume a restituire le spoglie della 55enne, residente a Brescia e dipendente dell’ufficio comunale di Roncadelle.
La piena avvenuta mercoledì scorso a seguito delle piogge torrenziali, avrebbe quindi “scoperchiato” la tomba della Ziliani, che si trovava coperta da materiale fangoso, foglie e rami.

Il corpo della donna è stato rinvenuto a faccia in giù, senza vestiti (solamente con l’intimo addosso), senza scarpe e, secondo le prime indiscrezioni, con il capo rasato.
La salma dunque non presentava tracce di abbigliamento da montagna, nè le calzature per il trekking: quest’ultimo è un particolare importante dato che, alcune settimane dopo la sparizione, era stata rinvenuta una scarpa marca Salomon, in una zona più a nord di quella in cui è stato scoperto il cadavere, identificata dalle figlie come appartenente alla donna.

E sono proprio due delle tre figlie dell’ex vigilessa ad essere iscritte nel registro degli indagati dalla procura di Brescia con l’accusa di omicidio volontario ed occultamento di cadavere. Con loro anche il fidanzato di una di queste. 

Per gli inquirenti, che hanno aperto un fascicolo di indagine, sono troppe le contraddizioni in cui le figlie (attualmente indagate a piede libero) sarebbero cadute nel racconto della scomparsa della madre. Anche altri elementi sono finiti sotto la lente, come il ritrovamento del cellulare della donna, inattivo dalla serata prima della sparizione, il 7 maggio, in una intercapedine della cantina, che ha suscitato non pochi interrogativi: Laura lo ha dimenticato oppure le è scivolato dalla tasca prima di uscire di casa? Insieme a questo elemento la sparizione dell’orologio con Gps, che la 55enne portava sempre con sè durante le escursioni, come anche testimoniato da un’amica che spesso si recava con lei nelle passeggiate. E poi il ritrovamento del computer della ex vigilessa nella cantina della sua abitazione alla Pendolina, in città, dove la donna viveva con la figlia di mezzo, affetta da una importante patologia. E, pure, la mancanza di immagini della videosorveglianza che ritraggano la Ziliani, esperta escursionista, sul presunto tragitto della passeggiata.

Tutti nodi ancora da sciogliere, che, ora, assumono un significato ed una valenza diversa se, come sono convinti gli inquirenti, il corpo ritrovato domenica da un bambino di 8 anni che stava effettuando una passeggiata in biciletta con la famiglia, è davvero quello di Laura Ziliani.

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Una convinzione condivisa con gli abitanti di Temù per i quali il cadavere in avanzato stato di decomposizione è sicuramente quello della loro ex concittadina.

Anche il sindaco Giuseppe Pasina, intervistato dalla tv nazionale, si è detto certo che si tratti della ex vigilessa, da lui conosciuta molto bene per il suo passato da dipendente comunale presso l’amministrazione del paese camuno.
Il primo cittadino si è spinto a dichiarare di essere convinto che la 55enne sia stata uccisa e che sia stata sepolta sotto uno strato di terra limacciosa che poi, con la piena dei giorni scorsi, si è disfatto, portando alla luce il cadavere.
Nessun incidente in montagna, nè un allontanamento volontario secondo il sindaco, ma un omicidio commesso, per ora, da ignoti, che hanno poi nascosto il corpo.

Intanto, il cadavere rinvenuto domenica è stato trasferito all’istituto di Medicina legale del Civile di Brescia, per la comparazione del Dna con quello dei familiari di Laura Ziliani.
Dall’esame autoptico, poi sarà, possibile conoscere le cause della morte della donna, se sia stata uccisa e, anche, in quale luogo.

 

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