Temù, la Scientifica nella casa di Laura Ziliani
Abbattuta una porzione di muro nel garage dell'abitazione della ex vigilessa, scomparsa l'8 maggio scorso durante un'escursione.
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(red.) I carabinieri del Sis, Nucleo investigazioni scientifiche di Brescia, martedì 27 luglio sono tornati nella casa di Temù di Laura Ziliani, l’ex vigilessa 55enne scomparsa misteriosamente lo scorso 8 maggio mentre effettuava una passeggiata in montagna.
I militari, dopo avere transennato l’area circostante l’abitazione della donna, che viveva a Brescia ed era impiegata presso l’ufficio comunale di Roncadelle, hanno abbattuto una porzione di muro del garage ed effettuato rilievi fotografici.
Nell’autorimessa si sono concentrati nuovi rilevamenti, dopo quelli effettuati nelle scorse settimane a seguito dell’apertura del fascicolo per omicidio volontario ed occultamento di cadavere a carico di due delle tre figlie della donna e del fidanzato di una di queste.
E nella rimessa della casa della Ziliani, che vi si recava ogni fine settimana e che le figlie avrebbero voluto trasformare in bed and breakfast, gli investigatori avevano rinvenuto, in una intercapedine fra alcuni mobili, il cellulare della donna, il quale sarebbe risultato inattivo già la sera precedente alla scomparsa.
Ancora molti i dubbi da sciogliere attorno alla scomparsa dell’ex vigilessa, escursionista esperta che, di solito, si spostava portando con sè l’orologio Gps, oggetto mai rinvenuto nella perquisizione dell’abitazione.
Nemmeno una traccia del passaggio della donna è stata catturata dalle telecamere di sorveglianza poste lungo il percorso che la donna, a detta delle figlie, avrebbe dovuto compiere quella fatidica mattina dell’8 maggio, giorno in cui ne è stata denunciata la scomparsa.
E nemmeno il ritrovamento di uno scarponcino lungo il torrente a valle del sentiero, di facile percorribilità per un’esperta di montagna come la ex vigilessa, ha dato informazioni utili al ritrovamento.
Tanti giorni sono oramai trascorsi dalla scomparsa della ex vigilessa e mentre la procura mantiene il più stretto riserbo sulle indagini, la sensazione è che il giallo sia di difficile risoluzione: pochissime tracce, molte in contraddizione con i racconto fornito dalle figlie, che restano indagate.
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