Salò, Kassen resta in carcere: rischia almeno 3 anni

Per il gip i domiciliari sarebbero una "misura insufficiente". Proseguono le indagini sugli oggetti personali sequestrati ai due turisti tedeschi.

(red.) Ha ribadito di non “essersi accorto di nulla” Patrick Kassen il 52enne manager tedesco arrestato per la morte di Greta Nedrotti, 25 anni e Umberto Garzarella, 37, i due giovani rimasti uccisi nel tragico incidente nautico dello scorso 19 giugno a Salò.

Davanti al gip Andrea Gaboardi, che ha firmato il mandato europeo di arresto per il turista, accusato di omicidio colposo ed omissione di soccorso, il 52enne ha ribadito la sua versione dei fatti relativa a quella notte, ovvero di avere pensato di aver colpito un legno, non un’altra imbarcazione.

Il manager di Monaco, che, quella tragica notte si trovava alla guida del potente motoscafo Riva  Aquarama insieme ad un amico coetaneo (proprietario del natante), resta in carcere. I suoi legali non hanno chiesto i domiciliari e per il gip la detenzione in carcere è “l’unica misura idonea a neutralizzare il pericolo di reiterazione del reato, in mancanza della disponibilità di un domicilio sul territorio italiano”.
Inoltre, per il giudice si tratterebbe di una misura idonea anche in considerazione del fatto che il 52enne, al momento dell’incidente, era in stato di ebbrezza e, quindi, i domiciliari sarebbero “del tutto insufficienti ad assicurare un costante controllo dei comportamenti dell’indagato”

A quale pena potrebbe essere condannato Kassen se venisse ritenuto responsabile della morte dei due giovani fidanzati?
Secondo il giudice per le indagini preliminari, “certamente superiore ai
tre anni di reclusione, in considerazione dell’importanza delle regole preventive violate, dell’ingente grado di colpa, del franco stato di ubriachezza al momento del fatto, del censurabile comportamento tenuto in epoca immediatamente susseguente all’incidente, nonché del numero di vittime”.

Intanto resta indagato a piede libero anche l’amico che era con lui al momento del tragico impatto sul Benaco, mentre i consulenti di entrambe le parte avranno tempo dieci giorni per consegnare la perizia sui cellulari sequestrati ai due turisti tedeschi e su un altro telefono rinvenuto nell’imbarcazione, indagini che potrebbero fare luce sullo schianto, insieme alle immagini delle telecamere che hanno immortalato il passaggio a velocità sostenuta dell’Aquarama e alle riprese nel rimessaggio delle barche, che mostrano Kassen barcollante sulla barca, appena dopo l’impatto, cadere nelle acque del porticciolo. Utili saranno anche le testimonianza acquisite sulle ore precedenti il sinistro, in cui si sarebbe evidenziato lo stato di ebbrezza di Kassen che rifiutò il ricovero in ospedale.

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