Truffa nei contributi agricoli Ue, arrestato anche un bresciano

Il titolare di una società avrebbe cambiato la data di una fattura di vendita di un mezzo per incassare i fondi.

(red.) Dalla conferenza stampa di ieri, martedì 27 ottobre, seguita all’operazione “Gran Carro” con cui la procura di Bari ha chiesto e ottenuto 48 ordinanze di custodia cautelare (41 in carcere e 7 ai domiciliari), è emerso anche il nome di un bresciano coinvolto. Si parla di un 52enne residente in città che è finito nel mirino nell’ambito della presunta truffa nei contributi agricoli ai danni dell’Unione Europea. La maxi inchiesta ha acceso i riflettori anche sulle infiltrazioni mafiose nel settore agroalimentare (al bresciano non viene per contestata alcuna aggravante di questo genere) e portando la Dda ai vari capi di accusa.

Il bresciano, secondo gli inquirenti, titolare di una società di rivendita italiana attiva nel settore agricolo, avrebbe modificato la data di una fattura di vendita di un mezzo agricolo da 110 mila euro per incassare i fondi europei. Per questo motivo è stato arrestato e condotto ai domiciliari. L’operazione segue un’indagine che era stata avviata nel 2016 e ieri ha portato a nuovi arresti e indagati.

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