Pacco bomba a Pasini (Aib), inquirenti: ordigno poteva fare male

Secondo i carabinieri del Ros il pacco era in grado di provocare gravi ferite. Si indaga a tutto campo sul mittente.

(red.) Ieri sera, mercoledì 23 settembre, al termine di una giornata molto complicata e dopo aver ricevuto attestati di solidarietà da ogni parte, il presidente dell’Associazione Industriale Bresciana Giuseppe Pasini si è concesso qualche ora di relativa serenità assistendo alla partita di calcio della Feralpi Salò al “Turina” contro il Pineto in Coppa Italia. E accanto al presidente anche un uomo della scorta. Questa dovrà essere al momento l’abitudine del leader degli industriali bresciani che su disposizione della prefettura di Brescia dovrà muoversi sempre con qualcuno che lo proteggerà.

Questo, dopo il pacco bomba anonimo inviato alla sede del gruppo Feralpi a Lonato e maneggiato dallo stesso presidente l’altra sera, martedì 22 settembre. I carabinieri del Reparto Operativo Speciale chiamati a indagare dopo aver fatto intervenire gli artificieri da Milano ritengono che l’ordigno potesse fare male. Lo stesso Pasini si era insospettito nel momento in cui, aprendo quella busta rossa senza alcun mittente, aveva trovato una custodia di cd contenente polvere pirica e un detonatore e dalla quale spuntavano alcuni cavi.

Da quell’ordigno controllato sarebbe partita una rapida fiammata, segno appunto che poteva fare del male. Ma sull’accaduto c’è un’indagine in corso e al momento nessuno ha rivendicato l’invio di quel pacchetto. Di certo si respira un clima difficile dopo che anche il presidente della Confindustria Lombardia, il bresciano Marco Bonometti e il leader degli industriali di Bergamo Stefano Scaglia sono sotto scorta dopo aver ricevuto buste di proiettili. La vicenda è seguita anche dal Ministero degli Interni che, insieme al resto del Governo, ha mandato la propria solidarietà a Pasini.

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