Evasione fiscale di 8 milioni, nei guai da Telgate a Brescia

Tre arresti (due in carcere e uno ai domiciliari) dalla Finanza. Azienda edile non versava contributi e Iva.

(red.) Nei giorni precedenti a sabato 2 maggio le Fiamme Gialle del comando provinciale di Bergamo hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Bergamo che dispone la custodia cautelare di tre persone (due in carcere e una agli arresti domiciliari) accusate di aver realizzato un’ingente evasione fiscale e il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 2,3 milioni di euro. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza da Sarnico, si sono concentrate su una società con sede dichiarata a Telgate e attiva nel settore edile. Un’azienda che ha operato con oltre 270 dipendenti in diversi cantieri tra la Lombardia, il Veneto, il Trentino Alto Adige, la Liguria e l’Emilia Romagna.

Un’impresa che, nonostante un fatturato di oltre 8 milioni di euro, non ha presentato le dichiarazioni fiscali e non ha versato le imposte dirette, l’Iva e i contributi dovuti, tenuta in vita due anni per poi essere messa in liquidazione. Fatture, libri e registri contabili distrutti, amministrazione della società sulla carta affidata a “teste di legno”, tutti espedienti messi in atto per evadere e sfuggire al Fisco. Un’ingente frode fiscale che i militari della Guardia di Finanza hanno potuto ricostruire attraverso l’utilizzo delle banche dati in uso, grazie alle quali è stato possibile risalire ai numerosi fornitori e clienti dell’azienda e acquisire oltre 899 fatture emesse e ricevute, ma anche attraverso tabulati telefonici, accertamenti bancari e procedendo ad interrogare numerose persone, tra le quali ex dipendenti.

L’attività investigativa ha permesso, inoltre, di identificare i reali amministratori della società, un 66enne di origini bresciane e un 49enne albanese, entrambi residenti in provincia di Brescia, gravati da diversi precedenti anche per reati fiscali e già in passato arrestati. Uno di loro è stato nuovamente condotto in carcere a Bergamo dai Finanzieri, il complice risulta non rintracciabile. Dovrà invece scontare gli arresti domiciliari il liquidatore della società, un 61enne bresciano. Anche i prestanome, succedutisi nel tempo nella formale amministrazione dell’azienda, sono stati indagati in concorso con i principali artefici della frode fiscale. Si tratta di tre uomini, uno originario ancora della provincia di Brescia, uno di Napoli e uno di Como, tutti con precedenti. Per loro il giudice ha emesso una misura cautelare interdittiva che non gli consentirà di assumere, per la durata di un anno, cariche direttive societarie.

Tra loro un consulente aziendale, iscritto all’AIRE, che vive in Svizzera coinvolto, in passato, anche in indagini per riciclaggio. A fronte del volume d’affari realizzato e non dichiarato nel 2017 e 2018, la società avrebbe dovuto versare all’Erario 2,3 milioni di euro tra Iva e imposte dirette ed ulteriori 1,6 milioni di euro a titolo di ritenute fiscali, contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei propri dipendenti. Ma nulla è stato versato nella casse dello Stato, attraverso indebite compensazioni per crediti inesistenti, finte erogazioni “bonus Renzi” ovvero inesistenti crediti d’imposta riconducibili all’incremento della base occupazionale.

Gli illeciti risparmi fiscali realizzati hanno anche consentito agli indagati di operare sul mercato offrendo prestazioni a prezzi nettamente inferiori rispetto alla concorrenza, in danno degli imprenditori onesti. Sulla scorta dei gravi indizi di colpevolezza accertati, il gip di Bergamo ha disposto nei confronti degli indagati anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, di beni e valori fino alla concorrenza di 2,3 milioni di euro. Nel corso delle perquisizioni nelle abitazioni degli indagati i militari hanno sequestrato 11 immobili, tra cui una casa con piscina, conti correnti, denaro contante, quote societarie per un valore di 200 mila euro, tre automobili, due moto, 20 orologi di pregio e hanno acquisito documentazione che verrà vagliata nei prossimi giorni.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.