Delitto Fantoni, autopsia: Francesca violentata prima di essere uccisa foto

Arrivata anche la convalida del fermo per l'assassino che resta in carcere. "C'è il rischio di reiterare il reato".

(red.) Francesca Fantoni, la 39enne bresciana di Bedizzole il cui corpo è stato trovato senza vita lunedì scorso 27 gennaio nel parco pubblico dei Bersaglieri, è stata violentata prima di essere uccisa da Andrea Pavarini. La verità agghiacciante, che si era affacciata nelle prime battute nel momento in cui il giardiniere 32enne era stato arrestato, è emersa ieri, venerdì 31 gennaio, dall’autopsia. La relazione dettagliata sarà pronta nei prossimi due mesi, ma nel frattempo è stato accertato che la donna sia stata abusata sessualmente prima di essere colpita a pugni in faccia e poi strangolata.

E l’autore di quell’azione avrebbe fatto tutto all’interno del parco, per poi liberarsi del corpo nascondendolo tra foglie, fango e rami. L’esito dell’autopsia si aggiunge alla convalida del fermo di Pavarini da parte del giudice delle indagini preliminari Carlo Bianchetti che ha deciso di tenere in carcere il giovane. Infatti, il suo atteggiamento sarebbe violento e pericoloso, anche a livello sessuale, con il rischio di reiterare il reato. E non a caso, pare che in paese, a Bedizzole, diversi residenti abbiano segnalato il suo comportamento morboso e aggressivo verso altre ragazze.

Al momento non c’è ancora un movente chiaro che ha spinto il 32enne ad abusare e strangolare Francesca Fantoni, ma non è escluso che il giovane giardiniere avesse paura che la vittima raccontasse ai familiari della violenza sessuale che aveva subito. A inchiodare Pavarini, che solo in seguito ha confessato l’omicidio, è stata la felpa che indossava quel sabato sera 25 gennaio. Prima pulita mentre si intratteneva con Francesca in un bar e poi sporca di sangue e fango quando si era presentato in un altro locale da solo e prima di tornare a casa dalla compagna e dal figlio di tre mesi.

Dopo le manifestazioni di giovedì per la solidarietà e vicinanza alla famiglia della donna, questa mattina, sabato 1 febbraio, la salma tornerà a Bedizzole nella sala del commiato di via Gavardina dopo il nulla osta arrivato dal magistrato. Domani, domenica 2 febbraio, in una giornata da lutto cittadino proclamata dal sindaco, alle 15 nella chiesa di Santo Stefano sarà celebrato il funerale.

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