Corruzione, ai domiciliari Lara Comi (FI)

C'è anche ex europarlamentare tra gli arresti messi a segno stamattina dalla Guardia di Finanza di Varese. "Nonostante sia giovane, sembra avere esperienza".

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(red.) Questa mattina, giovedì 14 novembre, il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano con i colleghi di Busto Arsizio ha arrestato l’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, l’amministratore delegato dei supermercati Tigros Paolo Orrigoni (tutti e due ai domiciliari) e il direttore generale di Afol Metropolitana Giuseppe Zingale portato in carcere. Gli arresti sono scattati nell’ambito dell’indagine “Mensa dei poveri” e su ordinanza del giudice Raffaella Mascarino chiesta dai pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri. Per tutti le accuse a vario titolo sono di corruzione, finanziamento illecito e truffa. Nell’ordinanza riportata dall’Agenzia Ansa si legge che “nonostante la giovane età, Lara Comi ha mostrato nei fatti una non comune esperienza nel fare ricorso ai diversi, collaudati schemi criminosi volti a fornire una parvenza legale al pagamento di tangenti, alla sottrazione fraudolenta di risorse pubbliche e all’incameramento di finanziamento illeciti.

Dall’esame degli elementi indiziari emerge la peculiare abilità che l’indagata Comi ha mostrato di aver acquisito nello sfruttare al meglio la sua rete di conoscenze al fine di trarre – dal ruolo pubblico – di cui era investita per espressione della volontà popolare il massimo vantaggio in termini economici e di ampliamento della propria sfera di visibilità”. L’agenzia parla anche di “intercettazioni in cui Nino Caianiello, presunto ‘burattinaio’ del sistema di mazzette, finanziamenti illeciti, nomine e appalti pilotati, la insultava anche dandole della ‘cretina’ e verbali di indagati, tra cui anche quello del suo ex addetto stampa che la tiravano in ballo. L’operazione “Mensa dei poveri” è legata alla maxi inchiesta che lo scorso maggio portò a 43 misure cautelari eseguite anche verso l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, il consigliere lombardo Fabio Altitonante e l’allora candidato alle Europee e consigliere comunale di Forza Italia Pietro Tatarella. Lara Comi sarebbe coinvolta in tre elementi. Uno riguarda i contratti di consulenza ricevuti dalla sua società, la Premium Consulting Srl, con sede a Pietra Ligure (Savona), da parte di Afol e dal dg Zingale “dietro promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi Caianiello e Zingale”.

E’ accusata anche di aver ricevuto un finanziamento illecito da 31 mila euro dall’industriale bresciano titolare della Omr holding e presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti. Il versamento sarebbe stato effettuato in vista delle ultime elezioni europee e per una consulenza basata su una tesi di laurea. E per truffa aggravata al Parlamento europeo è coinvolto anche il giornalista Andrea Aliverti, che collaborava con Comi come addetto stampa, con un compenso di 1.000 euro al mese, rimborsati dall’Europarlamento. Interrogato dai pm – riporta ancora l’Ansa – il giornalista ha dichiarato di avere ricevuto un aumento a 3 mila euro, con l’obbligo di restituirne 2 mila a Forza Italia per pagare le spese della sede che Comi non pagava. Orrigoni, invece, ex candidato sindaco di Varese, avrebbe versato un anticipo di 50 mila euro della presunta tangente, sotto forma di incarico a uno studio di ingegneristica, per ottenere una variante di destinazione d’uso di un terreno a Gallarate dove aprire un punto vendita Tigros.

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