Falsi intestati di auto vendute, anche un bresciano

Cinque indagati compravano per pochi euro i veicoli sottoposti al fermo e poi li rivendevano, regolari, a 5 mila euro ciascuno. Sono stati tutti scoperti.

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(red.) Nelle ore intorno a venerdì 8 novembre i carabinieri bresciani della stazione di Marone con quelli della compagnia di Chiari e la sezione della Polizia Giudiziaria dei carabinieri di Milano, coordinati dalla procura di Milano e Brescia, hanno condotto una complessa attività d’indagine sull’intestazione fittizia di auto e che ha portato a individuare cinque pregiudicati nullatenenti. Sono un 54enne bresciano residente a Cevo, un 27enne romeno residente a Fara Gera d’Adda, una 45enne romena residente a Cassano d’Adda, un 26enne di Trezzo sull’Adda e un 27enne romeno residente a Berbenno. I militari hanno scoperto che gli indagati compravano generalmente veicoli usati, tutti sottoposti a fermo amministrativo e commercialmente invendibili, per poche centinaia di euro.

Essendo dotati di partita Iva e iscrizione alla Camera di Commercio, approfittavano della Legge Dini per pagare pochi euro i passaggi di proprietà contro i 300-400 euro richiesti a un privato. Successivamente il veicolo veniva ceduto al reale utilizzatore per una somma di circa 5 mila euro. Con questo metodo il veicolo, regolarmente assicurato e con i documenti in regola, risultava pulito a un controllo su strada da parte delle forze di polizia ma, in caso di reato, sarebbe stato molto difficile risalire all’utilizzatore.

L’indagine ha permesso ai carabinieri di individuare 200 auto intestate ai cinque indagati che convocati in caserma hanno riferito di non sapere dove si trovano i mezzi e chi li abbia in uso. Accertata la fittizia intestazione i militari hanno notificato loro una sanzione di oltre 78 mila euro e tutti denunciati all’autorità giudiziaria per reato continuato, favoreggiamento reale, errore determinato dall’altrui inganno, falsità ideologica e truffa ai danni dello Stato. I militari hanno poi bloccato le anagrafiche dei registri pubblici in modo da non far intestare altre auto sospette e radiato dal Pubblico Registro Automobilistico i veicoli individuati. Il valore delle auto escluse è di 1,1 milioni di euro.

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