Cocaina verso la Valcamonica, arrivati 7 arresti

Nel fine settimana i carabinieri hanno fermato due fratelli albanesi che stavano tornando a Firenze. Qui c'era il centro logistico per lo smercio della droga.

(red.) Nelle ore intorno a martedì 5 novembre i carabinieri delle compagnie di Breno e Clusone hanno smantellato un’organizzazione criminale composta da albanesi e dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, portando anche al sequestro di 10 chili di cocaina. Come è stato ricostruito dai militari nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda della procura di Brescia, il gruppo usava auto modificate per trasportare la droga che, via terra, veniva importata in Italia dal Belgio e dall’Olanda. E i membri della banda, per la maggior parte albanesi, sono accusati di importazione, traffico internazionale e spaccio di ingenti quantitativi di cocaina. L’operazione ha consentito di disarticolare e assicurare alla giustizia i componenti di un sodalizio criminale, ben organizzato e strutturato, dedito al traffico di quantità di droga che veniva importata dall’estero e smistata in provincia di Brescia, Bergamo e in altre numerose province dell’Italia centro-settentrionale.

La cocaina era infatti destinata anche a rifornire le piazze di spaccio di Ferrara, Venezia, Bolzano, Monza e Brianza, Alessandria e Varese. Al vertice della struttura c’erano due fratelli albanesi residenti a Fiesole (Firenze) che proprio in terra toscana avevano costituito la base logistica e il centro di smistamento dei carichi di droga che si muovevano verso il nord Italia. L’indagine antidroga, sviluppata in poco meno di due mesi, ha consentito di arrestare in flagrante sette persone, notificare altre undici ordinanze firmate dalla Dda di Brescia e di sequestrare 11 chili di cocaina, 1 kg di marijuana e 50 mila euro in contanti. L’attività di contrasto ha preso il via dal sequestro di 500 grammi di cocaina a Breno da parte dei carabinieri locali lo scorso giugno. In quella circostanza erano stati arrestati due albanesi e un artigiano italiano del posto. Artefici erano proprio due fratelli albanesi, di 27 e 25 anni, entrambi incensurati e residenti in provincia di Firenze. I due si servivano di un corriere italiano residente in provincia di Pistoia, al quale era affidato il compito di andare all’estero per ritirare i carichi di cocaina, oltre a quello di occuparsi materialmente delle consegne che quotidianamente venivano fatte nelle province.

Per i viaggi il corriere utilizzava due auto, poi sequestrate, dotate di doppi fondo che permettevano di occultare la droga e superare indenni eventuali controlli delle forze di polizia. Lo scorso fine settimana i carabinieri, sulla base delle risultanze, hanno fermato il corriere che stava rientrando a Firenze. Sotto il sedile posteriore della sua Nissan Qashqai i militari scoperto un vano (da aprire solo tramite un pulsante che era nascosto sotto la moquette del tetto) nel quale erano occultati dieci panetti di cocaina del peso di 10 chili. Sull’auto c’era anche la moglie del 51enne di Pieve a Nievole che lo aveva accompagnato durante il viaggio. Nella circostanza è finito in manette anche il più grande dei due fratelli albanesi di Fiesole che con una seconda auto stava facendo rientro in Toscana insieme ai due complici.

Dopo il sequestro, i carabinieri di Breno e Clusone hanno chiuso il cerchio sugli altri componenti dell’organizzazione che erano i materiali destinatari della droga e a favore dei quali erano state accertate cessioni di cocaina nelle precedenti settimane. Gli undici decreti di arresto sono stati emessi a carico del 51enne corriere pistoiese, dei due fratelli albanesi di Fiesole, un 48enne residente a Comacchio, un 39enne di Mestre, un 34enne di Brunico, un 32enne di Alessandria, un 29enne di Cazzago San Martino, un 27enne di Sarnico, un 25enne di Ponte San Pietro e un 34enne di Malnate, tutti albanesi. Sono stati condotti in carcere e si è calcolato che il valore della cocaina sequestrata era di circa 800 mila euro.

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