Chiari, rubati due endoscopi da ospedale Mellini

Il furto nella notte tra domenica e lunedì quando i ladri hanno preso i due strumenti medici da un armadio sterile in Radiologia. Indagano i carabinieri.

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(red.) Nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 ottobre l’ospedale bresciano Mellino Mellini di Chiari è stato teatro di un furto, probabilmente su commissione. Infatti, dal reparto di Radiologia sono spariti due endoscopi per un valore totale di circa 200 mila euro. Secondo la ricostruzione dei fatti, i medici che avevano usato gli strumenti nelle ore precedenti sui pazienti li avevano poi riposti nei nuovi armadi sterili e asettici, per garantire l’igiene. Subito dopo, quando il reparto era ormai deserto viste le ore notturne, una banda di malviventi è entrata in azione. Forse hanno usato un cacciavite per forzare una porta di ingresso, poi hanno raggiunto l’unità operativa medica e aperto l’armadietto depredando i due strumenti medici.

La sensazione è che i ladri sapessero dove e come muoversi e quindi si valuta eventualmente anche la presenza di un basista che potrebbe conoscere la disposizione dell’ospedale. In ogni caso, la scoperta è stata fatta lunedì mattina alla ripresa delle attività e delle visite della settimana quando il personale ha notato la mancanza delle attrezzature. Di conseguenza è partita la chiamata ai carabinieri della compagnia che hanno attivato anche la Scientifica per risalire ad eventuali impronte digitali lasciate sul posto durante il furto.

E per fortuna le visite sui pazienti che avevano prenotato sono state comunque garantite. Infatti, sono state prese in prestito dagli ospedali di Orzinuovi e Iseo che fanno parte della stessa azienda socio sanitaria di Chiari. Un prestito nell’attesa che la Regione Lombardia possa fornire al più presto l’attrezzatura. I militari nel frattempo stanno indagando sul colpo e analizzando sulle possibili piste di ricettazione, anche se si pensa che i due endoscopi siano già finiti nelle mani di chi aveva commissionato il furto e magari già piazzati sul mercato nero. Dall’azienda sanitaria fanno sapere di aver acquistato quegli attrezzi nel 2018 e di essere molto ricercati e quindi costosi.

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