Frode fiscale, chi sono i tre arrestati di “Lady Danubio“
Un 70enne e il figlio 40enne titolari di un'azienda nel commercio dei metalli e un loro dipendente a capo del sistema sull'asse tra l'Italia e l'Ungheria.
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(red.) Sono due imprenditori bresciani, padre 70enne e figlio 40enne, operativi in un’azienda nel commercio dei metalli e un loro dipendente i tre arrestati giovedì 12 settembre dalla Guardia di Finanza di Brescia nell’ambito dell’inchiesta “Lady Danubio” della Guardia di Finanza. Si tratta della maxi frode fiscale da 140 milioni di euro in cui venivano acquistati in “nero” pezzi di rottame per poi rivenderli sul mercato e incassare la somma da piazzare su conti correnti aperti in Ungheria.
E proprio da qui i legati alla presunta associazione a delinquere raggiungevano gli sportelli ai quali prelevare migliaia di euro in contanti e rimpatriandoli in Italia. Il dipendente dei due bresciani e il 70enne sono finiti ai domiciliari, mentre il figlio del datore di lavoro è stato portato nel carcere di Canton Mombello a Brescia. Sono 26 in tutto gli indagati, di cui 8 evasori totali. E dell’inchiesta fanno parte anche 26 società delle province di Brescia, Milano, Biella, Napoli e in Ungheria e sette ditte individuali bresciane.
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