Arresti post-strage Corinaldo, colpi nel bresciano

Emerge dall'inchiesta della procura di Ancona. I fermati avrebbero rubato oggetti di valore ai clienti del Circus, Florida, Number One e a Roncadelle.

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(red.) La strage avvenuta alla discoteca di Corinaldo, in provincia di Ancona, lo scorso dicembre e dove cinque giovani e una madre persero la vita nella calca generata dallo spray al peperoncino e che nei giorni precedenti a lunedì 5 agosto ha portato a una serie di arresti, ha collegamenti anche con il territorio bresciano. Perché, come emerge dall’inchiesta della procura marchigiana, i furti condotti dalla banda sono stati portati avanti anche in alcuni locali della nostra provincia. Tanto che in un’intercettazione telefonica si sentono parlare i componenti, ora arrestati, mentre dicono di aver colpito tra Brescia, Treviso, Verona e Padova.

Secondo la ricostruzione di quanto avvenne a Corinaldo, quella sera era previsto il concerto del rapper Sfera Ebbasta, ma il gruppo di criminali aveva spruzzato dello spray generando il caos. Una soluzione perfetta per entrare in azione e derubare collanine e oggetti di valore ai clienti intossicati. I responsabili sono tutti ragazzi che hanno dai 19 ai 22 anni e residenti in provincia di Modena. Ora accusati di omicidio preterintenzionale e lesioni. E il meccanismo era sempre lo stesso in ogni locale: dopo aver creato un diversivo che mandasse nel caos l’ambiente, rubavano oggetti di valore e poi si mettevano in contatto con un ricettatore che avrebbe dovuto vendere la merce.

A livello bresciano, uno di questi colpi era stato commesso tra il 15 e il 16 febbraio al Circus e dove alcuni ragazzi avevano proprio denunciato i furti. Tra gli autori c’erano Eros Amoruso, Raffaele Mormone e Ugo Di Puorto. Uno di loro aveva poi agito al Number one di Corte Franca. In seguito era stato il turno del Dylan di Coccaglio. Poi anche il 6 e 7 aprile al Florida di Ghedi e a maggio in un locale a Roncadelle. Infine, il 25 e 26 maggio di nuovo al Circus. Un’operazione che consentiva alla banda di incassare ogni settimana fino a 15 mila euro dalla merce rubata e poi ricettata.

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