Palazzolo, 28enne muore annegato nell‘Oglio

George Nkoro, camerunense rifugiato e attivo come macellaio, ieri cercava del fresco calandosi nel fiume. Un pescatore ha tentato inutilmente di salvarlo.

(red.) E’ l’ennesimo dramma che si verifica in acqua in provincia di Brescia. L’ultimo episodio in ordine di tempo è avvenuto ieri, giovedì 1 agosto, intorno all’ora di pranzo nel fiume Oglio a Palazzolo. E vittima è il giovane George Nkoro, 28enne camerunense che era approdato dal Mediterraneo a bordo di un barcone come tanti disperati in arrivo dall’Africa ed era stato inserito nel progetto di accoglienza Sprar. Infatti, a Palazzolo aveva trovato un impiego come macellaio in un supermercato e si stava costruendo una nuova vita. Ma ieri questo progetto si è spezzato. Era con un’amica connazionale all’altezza del vecchio lavatoio della Rosta e per concedersi un po’ di refrigerio.

Si era calato in acqua in un punto in cui il livello era fino alla cintura, ma poi è andato più al largo superando anche un muretto e verso l’altra sponda, dove si trova il parco della Castrina. Tuttavia, forse per essere scivolato o aver messo un piede in una buca, nei pressi del Cornù, è finito sott’acqua. Poi era riuscito a tornare in superficie e ad aggrapparsi, ma infine era di nuovo piombato sott’acqua. L’amica che lo ha notato in difficoltà ha chiesto aiuto e sul posto si è prodigato un pescatore, Rocco Fontana 55enne di Palazzolo, che ha raccolto la chiamata e si è lanciato nell’Oglio raggiungendo lo sfortunato giovane. Il pescatore aveva imparato a nuotare proprio nel fiume e quindi sapeva ogni segreto, pericoli compresi, dell’Oglio.

Tuttavia, nel momento in cui l’ha tenuto per una mano, questo gli è scivolato tornando sul fondo. Intorno alle 14 è poi partita la chiamata alla centrale operativa del 112 facendo arrivare l’elicottero, un’ambulanza, i vigili del fuoco, la Polizia Locale e anche i carabinieri. Ma per il 28enne non c’era ormai più nulla da fare e sono stati i vigili del fuoco di Milano a recuperare il corpo dopo essersi calati in acqua con un canotto. L’amica nel frattempo aveva assistito alle operazioni di soccorso e sul posto sono arrivati altri amici connazionali del 28enne. Infine, la salma è stata ricomposta all’obitorio della clinica Richiedei. Il principale testimone, il pescatore che ha tentato di salvare George Nkoro, ha raccontato la sua versione ai carabinieri dicendo di averlo preso prima che un forte mulinello d’acqua lo rimandasse di nuovo sul fondo. Una zona, quella, in cui in passato sono morte altre persone.

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