Opere d‘arte rubate a Napoli, c‘è anche Brescia

Uno degli arrestati abita a Castrezzato. Opere antiche e valore trafugate e poi piazzate all'estero, soprattutto in Francia, con furgoni presi a noleggio.

Più informazioni su

(red.) Stamattina all’alba, venerdì 26 luglio, dopo le indagini condotte dalla procura di Reggio Calabria tra la stessa provincia e i territori di Napoli, Brescia, Catania, Torre del Greco, Arzano, Melito di Napoli, Sant’Antonio Abate, Ischia, Castrezzato, Isola del Liri e Grana, i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza con quelli del Reparto Operativo di Roma, dei Nuclei di Napoli, Roma, Bari, Perugia, Firenze, Monza, Torino e di Siracusa hanno eseguito quattro arresti ai domiciliari. Le ordinanze sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria insieme a venti decreti di perquisizione verso altrettanti indagati. Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di opere d’arte tra dipinti, sculture in bronzo e marmo e oggetti di Chiesa provento di furto in Italia e alla loro vendita all’estero.

Si fa riferimento all’indagine “Antiques” dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza. Tutto era partito nel novembre del 2015 dopo un controllo a un negozio di antiquariato di Reggio Calabria e usando la Banca Dati dei beni culturali. Sono stati trovati numerosi elementi investigativi di colpevolezza nei confronti dei componenti di un pericoloso sodalizio criminale, con base a Napoli e provincia e con ramificazioni nel bresciano, dedito alla ricettazione di beni antiquariali trafugati sul territorio nazionale e commercializzati anche tramite antiquari calabresi compiacenti oppure esportati illecitamente per essere venduti in fiere di settore in Francia, come Avignone e Montpellier.

Ma sono state anche recuperate diverse opere trafugate, alcune importanti, oltre a diversi oggetti d’antiquariato esportati in Francia senza autorizzazioni. Tra questi, c’è un dipinto, olio su tela, del ‘700 “Madonna con Bambino” della Scuola Napoletana, trafugato nel 2014 da un palazzo nobiliare di Arcevia, in provincia di Ancona e sequestrato al valico di Ventimiglia centinaia di beni antichi tra elementi di arredo antico e di pregio come sculture in marmo e bronzo, consolle, dipinti su tavola e su tela, suppellettili antichi in argento, ceramica e porcellana, trasportati con furgoni presi a noleggio dai criminali. Si parla in tutto di un valore commerciale di 1,5 milioni di euro per i beni sequestrati. In manette sono finiti Luigi Benducci di 39 anni, Pasquale Iuliano di 51, Giuseppe Pedata di 46 anni di Castrezzato e Raffaele Petti di 68 anni.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.