Brescia, Locale arresta un pusher: aveva pistola

Un 37enne albanese è finito in manette la scorsa settimana da parte della Polizia. Oltre a un appartamento, usava un altro come copertura.

(red.) La scorsa settimana, giovedì 20 giugno, gli agenti della Polizia Locale di Brescia sono stati impegnati nell’arresto di un 37enne albanese, pregiudicato e con diversi precedenti alle spalle, per la sua attività da spacciatore. E per non cercare di farsi beccare sceglieva luoghi lontani dal classico circuito, puntando su bar e locali notturni in via Triumplina, Orzinuovi e il quartiere Casazza, ma anche in aree commerciali e residenziali. Peccato per lui che gli agenti del Nucleo di Polizia giudiziaria della Locale lo tenessero controllato da tempo e siano riusciti ad arrestarlo in flagrante mentre piazzava una dose di cocaina a un cliente in cambio di denaro.

L’uomo, disoccupato, entrava e usciva spesso dall’Italia grazie a un visto turistico. Si è scoperto che abitava con la moglie, il figlio e un nipote in una casa di via Fisogni e che si spostava spesso alla guida di una Citroen C3 prestata da un’amica. Ma oltre all’abitazione, sfruttava un appartamento preso in affitto da una connazionale in via Abbazia e scoperto dalle forze dell’ordine. E’ stato sorpreso entrare con un pacchetto da 6 grammi di cocaina. E’ stato poi bloccato in via Melzi mentre viaggiava sull’auto di un acquirente e trovato con un coltello a serramanico, una confezione con 850 milligrammi di cocaina e 560 euro in banconote di piccolo taglio, oltre alle chiavi del secondo appartamento.

Gli agenti hanno perquisito le stanze trovando dietro il frigorifero una cassetta di sicurezza con 80 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e una pistola semiautomatica Beretta con 11 proiettili calibro 9×21. L’arma era di un cittadino italiano residente a Valeggio sul Mincio e che non aveva denunciato la scomparsa della pistola, ora sottoposta a tutti i test per capire se abbia sparato di recente e se sia stata rubata o presa come risoluzione di un debito. I proiettili, tra l’altro, erano blindati. Dopo l’arresto, il giudice delle indagini preliminari ha convalidato il fermo disponendo il carcere per l’uomo in attesa del processo. La famiglia e i proprietari della casa usata come copertura non sono coinvolti.

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