Desenzano, tre indiani denunciati per caporalato

Avevano costituito società interinale con cui facevano lavorare fino a 10 ore al giorno in cambio di pochi euro, la metà rispetto ai contratti previsti.

(red.) Nelle ore precedenti a venerdì 19 aprile gli agenti del commissariato della Polizia di Stato di Desenzano del Garda e i carabinieri bresciani del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno denunciato alla procura due uomini e una donna indiani, membri di un’agenzia interinale, per sfruttamento di una serie di lavoratori. Vero e proprio caporalato, insomma. Le indagini da parte della Polizia erano scattate lo scorso settembre del 2018 nel momento in cui notavano ogni giorno dei continui assembramenti di cittadini stranieri lungo la strada provinciale e nei pressi de “La Pergola”, l’ex struttura di accoglienza che a dicembre venne chiusa per le scarse condizioni in cui si presentava.

Si è poi scoperto che i gruppi, per un totale di circa quindici persone, venivano caricati su dei furgoni diretti alle vigne delle aziende agricole per occuparsi della vendemmia. Erano stati i due uomini e la donna, della società interinale regolarmente aperta, a proporre il lavoro a quegli stranieri e convincendoli sul benessere che ne avrebbero ricavato. Al contrario, gli stessi addetti operavano tra i campi fino a 10 ore al giorno, con una pausa di solo mezzora per il pranzo e incassando uno stipendio di pochi euro, la metà rispetto a quello previsto dai contratti territoriali. E addirittura agli addetti veniva chiesto di contribuire con una spesa di 5 euro al giorno per il trasporto tra la cooperativa e i campi da lavoro.

L’accusa per i tre denunciati, tutti residenti in provincia di Brescia, è di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, approfittando del fatto che gli interessati fossero in difficoltà economiche e avessero bisogno. Le indagini hanno anche appurato che la donna era a capo dell’organizzazione, mentre i due uomini si occupavano di reclutare la forza lavoro. E non solo, perché oltre a condurli tra i campi, li controllavano. A questo punto si sta valutando anche la posizione delle aziende agricole che hanno impiegato gli addetti della società interinale. Non ci sarebbero responsabilità penali, ma si parla di sanzioni per irregolarità a livello previdenziale. Dopo la notizia delle denunce per caporalato, sono arrivate condanne da parte del Consorzio Lugana e del Consorzio Valtenesi, i più rinomati nella zona.

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