Appalti ad amici, arrestato il sindaco di Cimbergo

Polonioli nei guai con un consigliere comunale, la responsabile dell'ufficio tecnico e due imprenditori. "Gare manomesse per tre opere da 1,5 milioni".

(red.) Stessa immagine cui si era assistiti la settimana precedente a lunedì 15 aprile a Concesio, ma stavolta succede a Cimbergo, in Valcamonica, sempre nel bresciano. In una nota dei carabinieri della compagnia di Breno si dà notizia del fatto che il sindaco di Cimbergo Gianbettino Polonioli insieme a un consigliere comunale, la responsabile dell’ufficio tecnico e due imprenditori sono stati arrestati e posti ai domiciliari. E stamattina, lunedì 15, i residenti hanno capito che c’era qualcosa che non andava quando hanno visto i carabinieri fuori dal municipio. Nella stessa operazione si parla di altri dieci indagati e operanti nel campo dell’edilizia, ora con obbligo di firma e 27 indagati in totale.

I militari si sono mossi notificando un’ordinanza firmata dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Brescia per turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Cimbergo è l’ennesimo caso che spunta dopo le indagini avviate in Valcamonica, partendo da Malonno, per irregolarità nella gestione delle gare di appalto e assegnazione dei lavori. Nel mirino sono finite tre opere pubbliche – riqualificazione energetica del municipio e messa in sicurezza del torrente Figna, per 1,5 milioni di euro – di cui gli appalti sarebbero stati manomessi per assegnarli ad imprese amiche.

La procura ha indagato il fatto che le aziende partecipanti alle gare presentassero dei ribassi minimali e che la corsa all’appalto si riempisse subito dopo la pubblicazione dei bandi, evitando la partecipazione di altri concorrenti. Addirittura si parla anche di imprese compiacenti che in modo volontario avrebbero presentato offerte irregolari facendosi escludere dalle gare a favore di altri che potevano avere un “accordo” nell’effettuare i lavori.

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