Desenzano, rogo centro benessere: 5 arresti

Francesco Leone, noto nella criminalità, avrebbe ingaggiato altri due nel dare fuoco a "Il bello delle donne" nel 2018. Anche altri affari con altri due.

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(red.) E’ arrivata una svolta nell’incendio doloso che il 10 settembre del 2018 aveva mandato in fumo il centro benessere “Il bello delle donne” di Desenzano del Garda, nel bresciano. Nelle ultime ore precedenti a giovedì 21 marzo, infatti, sono giunti cinque arresti firmati dal giudice delle indagini preliminari. Si tratta di quattro italiani e una donna rumena, di cui tre finiti in carcere e altri due ai domiciliari. Uno di loro è Francesco Leone, 58enne barese e finito in manette a Montichiari nella notte tra martedì 19 e ieri, mercoledì 20, da parte dei carabinieri e Guardia di Finanza. Un nome non nuovo visto che era già stato condannato per il sequestro lampo ai danni di Giuseppe Spinelli, ragioniere di Silvio Berlusconi, nel 2012.

Proprio Leone è riconosciuto come mandante di quell’incendio che aveva provocato anche un’esplosione riducendo in brandelli il centro benessere. Dopo quell’episodio il pubblico ministero di Brescia Francesco Carlo Milanesi con i carabinieri di Desenzano e le Fiamme Gialle dello stesso paese avevano scoperto anche molto altro, tanto da coinvolgere elementi in diverse parti d’Italia. Intervenuti, quindi, i carabinieri dei vari reparti di Brescia, Frosinone, Bari, Roma e Latina con la Guardia di Finanza di Brescia e lo Scico di Roma insieme al Reparto operativo speciale della Capitale. Così nei confronti degli arrestati sono scattate accuse di concorso d’incendio, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Nella stessa giornata di ieri, oltre alle manette, sono anche stati eseguiti quattordici decreti di perquisizione.

Leone, residente in provincia di Frosinone, per una vendetta avrebbe deciso di incaricare altri due ad appiccare materialmente l’incendio a Desenzano, mentre altri due si sarebbero occupati del trasferimento di valori e riciclaggio delle somme avute dallo stesso mandante. Con un complice avrebbe anche effettuato dei sopralluoghi per svolgere un sequestro lampo verso i componenti di una società toscana di custodia di valori e una rapina nei caveaux dello stesso gruppo. E nella carriera criminale di Leone si parla anche di incendi dolosi e danneggiamenti ai danni di concessionari d’auto per vendetta. Sotto sequestro sono finiti armi, documenti, quattro immobili, due conti correnti postali e un’auto.

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