Spari tra famiglie sinti, ultimo arresto a Brescia

Un 25enne si è costituito ed è stato portato nel carcere Nerio Fischione. Era latitante dopo i primi fermati per la sparatoria del 4 novembre a Trento.

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(red.) Nelle ore precedenti a venerdì 8 febbraio i carabinieri trentini di Riva del Garda, in collaborazione con quelli della compagnia di Brescia, avrebbero chiuso il cerchio intorno ai responsabili dell’intimidazione che aveva coinvolto due famiglie di origine sinti a Trento. Era il 4 novembre scorso quando alcuni gruppi di bresciani, trentini e altoatesini raggiunsero dei caravan che erano in sosta all’ex Zuffo, nei pressi del casello autostradale di Trento Centro e tanto da esplodere alcuni colpi di pistola. Dopo quell’episodio era scattata l’operazione “Full Dalton” a fine gennaio e che aveva portato a sei arresti.

E l’ultima notizia riguarda il settimo e ultimo fermo nei confronti di un ragazzo di 25 anni a Brescia che, latitante ma sentendosi braccato, ha deciso di costituirsi ed è stato portato nel carcere Nerio Fischione. I carabinieri, infatti, avevano iniziato una serie di controlli nei campi nomadi e fino ad arrivare a intercettare i suoi familiari residenti sul lago di Garda. Da un’indagine nei loro confronti si è poi giunti al parente latitante.

Le sbarre per quest’ultimo sono scattate dopo gli arresti eseguiti alla fine di gennaio tra il Trentino, il Veneto e la Lombardia. I militari nel lavorare all’indagine avevano subito scoperto che si trattava di un regolamento di conti e durante le ispezioni avevano trovato dei bossoli di due pistole semiautomatiche. Alcuni degli arrestati avevano precedenti per reati contro il patrimonio ed erano finiti nei guai, anche per questioni di rivalità tra sinti, negli ultimi due anni con tanto di tentato omicidio.

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