Alpinista morto sul Blumone, chi era la vittima milanese

Michele Spada, 44enne, era con un'amica ai 2.843 metri di altezza vicino al rifugio Tita Secchi quando sono scivolati. Lei è grave all'ospedale Civile.

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(red.) Si chiamava Michele Spada, di 44 anni, la prima vittima della montagna nel bresciano dopo quanto accaduto ieri mattina, domenica 6 gennaio. La zona è quella intorno al canale che porta ai 2.843 metri al corno Blumone, nei pressi del rifugio Tita Secchi a Breno. L’uomo e un’amica coetanea, entrambi milanesi, dopo aver trascorso la notte in rifugio, avevano iniziato l’escursione in un’area dove si trovano roccia e ghiaccio. Avevano raggiunto il sentiero della Corna Bianca dalla Valtrompia e da qui erano saliti verso la Valcamonica. A poche centinaia di metri dal lago dalla Vacca, dove il canale è più pendente, i due, che erano legati tra di loro in cordata, sono precipitati. Michele Spada è morto sul colpo, mentre la donna ha riportato un trauma cranico, un trauma toracico e altre fratture alle gambe, tanto da essere ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Civile di Brescia e dove le è stata riservata la prognosi.

A notare la caduta dei due erano stati altri alpinisti che hanno raggiunto il rifugio Secchi da dove hanno chiesto poi i soccorsi. L’elicottero con il Soccorso alpino di Breno hanno recuperato la donna e portata all’ospedale e subito dopo hanno recuperato il corpo del 44enne che è stato trasferito nella camera mortuaria dell’ospedale di Esine ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria, ma non sarà effettuata l’autopsia. Di certo i due erano molto esperti e attrezzati, quindi i carabinieri di Breno stanno cercando di capire cosa potrebbe essere successo. Forse l’incidente è avvenuto durante un punto di sicurezza che non era stato rispettato. E a questo punto si attende, quando starà meglio, anche la testimonianza della compagna di cordata. A livello ambientale i più esperti fanno sapere che ieri le condizioni per l’escursione erano perfette, anche se probabilmente la presenza di più neve rispetto a quella attuale avrebbe potuto far evitare la disgrazia.

Una tragedia che è avvenuta in una delle zone più suggestive del gruppo dell’Adamello. Ma quello di ieri non è stato l’unico incidente in montagna nel bresciano. L’elicottero è stato chiamato anche a Borno per una 11enne sul monte Altissimo dove era arrivata con la famiglia attraverso gli impianti di risalita. Con i doposci stava giocando, ma entrata in una zona pianeggiante è scivolata in pista e ha riportato la frattura di un braccio, poi condotta in ospedale. L’altro incidente mortale in Lombardia sulle vette ha colpito ancora ieri un 47enne bergamasco di Berzo San Fermo che è scivolato in Valbondione mentre percorreva un sentiero. Il drammatico bilancio di inizio 2019 ha visto quattro vittime sulle montagne in sette giorni e dopo che il 2018 si era chiuso con dieci vittime nel bresciano.

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