Morto in Malesia il gallerista bresciano Armondi

Aveva 69 anni ed è stato stroncato da un malore mentre si trovava in vacanza. La sua galleria nel 1989 a palazzo Barboglio in piazzetta Martiri Belfiore.

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(red.) Da ieri, giovedì 27 dicembre, palazzo Barboglio in piazzetta Martiri di Belfiore a Brescia, nel cuore cittadino e a due passi dal Capitolium, non ha più il suo inquilino professionista, antiquario e gallerista. Luigi Armondi, molto noto all’ombra della Loggia proprio per la sua carriera artistica ed editoriale, è morto a 69 anni per un malore mentre si trovava in vacanza in Malesia. Del decesso ne dà notizia il Giornale di Brescia. Aveva fondato la sua galleria nel 1989 dopo quella di Studio Arredo Antichità del 1985. Era partito nel campo dell’editoria negli anni ’70 con la rivista “Pixit” dedicata ai pittori contemporanei, poi alla casa editrice Bolaffi per scrivere cataloghi di pittura e altro genere.

Aveva frequentato i critici e storici dell’arte Giulio Briganti, Mina Gregori e Federico Zeri che sono tra i più esperti nel panorama. E con Zeri aveva anche collaborato, tanto da realizzare una mostra nella propria galleria nel 2009 dopo la scomparsa nel 1998. Da perito, si era occupato di valutare varie collezioni d’arte, come la Fondazione Museo di palazzo Moroni a Bergamo e il Grande Fondo Artistico Baron José Vita di Parigi.

Nel 2012 Armondi aveva anche fondato la società Wac con il socio Alberto Loda come agenzia di affari per l’acquisto di opere d’arte. Poi si era appassionato alla scultura e alla pittura su ceramica dello stile cinese, tanto che nel continente asiatico trascorreva lunghi periodi di studio. E proprio in Malesia si trovava, in vacanza, quando è stato stroncato da un malore. Ora i familiari avvieranno tutte le pratiche del caso per far rientrare la salma e disporre i funerali la cui data non è stata ancora fissata.

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