Dia Bs confisca beni a imprenditore ‘ndrangheta

Oltre 5 milioni tra quote, immobili a Mantova e Crotone portati via a Giacomo Marchio, collegato a 'ndrangheta. Operazione su regia della sezione bresciana.

(red.) Nelle ore precedenti a venerdì 16 novembre la sezione bresciana della Direzione Investigativa Antimafia ha notificato un provvedimento di confisca, emesso dalla stessa Dia, nei confronti dell’imprenditore edile Giacomo Marchio. L’operazione prende in considerazione l’asse Brescia-Mantova-Crotone. L’uomo, infatti, è originario della provincia calabrese, mentre nel paese virgiliano sono stati confiscati la maggior parte dei suoi beni mobili e immobili. Si tratta di quote della società dell’imprenditore, 48 appartamenti nel mantovano, 11 nel crotonese, altri 7 immobili, un’auto e rapporti finanziari per un valore totale di oltre 5 milioni di euro.

L’operazione è stata presentata ieri, giovedì, a Brescia dove si è parlato della sproporzione tra i redditi dichiarati da Marchio e dalla sua famiglia rispetto al patrimonio che aveva guadagnato. E a questi si è arrivati proprio analizzando il flusso finanziario. Dal procuratore generale Pier Luigi Maria Dell’Osso al pubblico ministero Paolo Savio hanno parlato di come l’imprenditore fosse già entrato nel processo “Pesci” come vittima. Ma in seguito era emersa la sua figura attiva e portandolo a una condanna in primo grado a 4 anni e sei mesi per favoreggiamento personale e falsa testimonianza. Nel 2013 venne anche condannato in modo definitivo per usura.

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