Pezzaze, animalisti contro capanno da caccia

Domenica mattina una ventina di soggetti, alcuni con il volto coperto, hanno devastato struttura e liberato richiami vivi, per poi insultare il cacciatore.

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(red.) E’ un “giallo” ancora da risolvere quanto accaduto domenica mattina 21 ottobre in un capanno di caccia a Pezzaze, in alta Valtrompia, nel bresciano, dove una doppietta stava praticando l’attività venatoria nella struttura di proprietà del Comune. A un certo punto, intorno alle 8,30, sarebbe stato raggiunto da una ventina di animalisti con il volto coperto che gli avrebbero devastato il capanno, liberato tutti i richiami vivi per poi fuggire dopo averlo insultato. L’episodio, avvenuto nella zona del colle San Zeno dove sono presenti anche altri cacciatori, è al vaglio dei carabinieri. E su quanto sarebbe accaduto anche il comune ha emesso una nota, dando la propria solidarietà al cacciatore.

“Al capanno Colle San Zeno una ventina di persone (alcune a volto coperto e quindi non riconoscibili), hanno posto in essere azioni intimidatorie nei confronti di un cacciatore presente all’interno dell’appostamento stesso, introducendosi in una proprietà privata e distruggendo tutto ciò che intralciava il loro cammino. Successivamente hanno liberato tutti i richiami vivi presenti sul luogo e hanno pesantemente insultato il cacciatore che, nonostante le ingiurie e i danni che stava subendo, con grande senso di civiltà non è ‘caduto’ nella provocazione comportandosi in modo esemplare allertando tempestivamente le forze dell’ordine che, seppur intervenute immediatamente a garantire la sua incolumità, non sono riuscite ad individuare i facinorosi che nel frattempo si erano dileguati.

Premesso che il capanno oggetto dell’incursione, di proprietà comunale, era stato dato a suo tempo in concessione al cacciatore in quanto in possesso di tutti i requisiti di legge (licenza di caccia ed autorizzazioni), il sindaco e l’amministrazione comunale – si legge – condannano fermamente l’accaduto ed esprimono la loro solidarietà nei confronti del soggetto offeso invitandolo a sporgere regolare denuncia presso le autorità competenti.

Si invitano inoltre tutti i cacciatori a non ‘cadere’ in simili trappole messe in atto da questi ‘personaggi’ allertando sempre le forze dell’ordine e denunciando i fatti accaduti. Si può sicuramente avere le proprie convinzioni e argomentarle con i dovuti supporti ma leggi e regolamenti servono per valutare eventi e situazioni con criteri oggettivi, non soggettivi non emotivi e non legati alle proprie convinzioni. L’antipatia o contrarietà nei confronti della caccia – termina la nota – è una cosa, altro è fare confusione, aggredire, insultare, fare danni e di tutta un’erba un fascio”.

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