Polmonite, altre due vittime. Giallo legionella

Sono un 57enne deceduto all'ospedale di Pavia e un 90enne morto ad Asola, entrambi di Remedello. Pare che i due non fossero stati colpiti dal batterio.

(red.) Altre due vittime bresciane colpite da polmonite, ma pare non dovuta a legionella. Si tratta di un 57enne e un 90enne entrambi di Remedello e che avevano contratto la patologia all’inizio di settembre. Salgono così a quattro i morti bresciani, anche se c’è da valutare una quinta vittima, un 68enne di Roé Volciano che sarebbe deceduto il 13 settembre all’ospedale di Gavardo e in quel caso colpito da legionella. Nel frattempo anche ieri, giovedì 20, l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia ha aggiornato il bollettino, parlando di soli 9 accessi al pronto soccorsi, di cui 6 ricoverati e 45 casi accertato di legionellosi. A proposito delle due nuove vittime, il 57enne Gianfranco Bignozzi è morto ieri, giovedì, al Policlinico San Matteo di Pavia dove era stato ricoverato dal 4 settembre, partendo da Mantova. Sembra che non avesse problemi di salute, ma nei giorni precedenti al trasferimento in ospedale si era sentito male in azienda.

In seguito era stato un collega a trovarlo in gravi condizioni e a farlo condurre nella struttura sanitaria dove è sempre rimasto in coma farmacologico. Ora è prevista l’autopsia. Stesso giorno di ricovero anche per il 90enne Gino Daldoss ad Asola, nel mantovano, ma in questo caso le condizioni si erano rese più complicate a causa dell’età avanzata e dei problemi cardiaci. Il suo funerale era previsto domani, sabato 22 settembre, ma i carabinieri di Desenzano, coordinati dalla procura di Brescia, si sarebbero attivati per sospendere l’ultimo saluto e far disporre l’autopsia. Pare che i due fossero già inseriti nell’elenco dei colpiti da polmonite, ma non in quello della legionella. Non sarebbero state trovate tracce del batterio, ma l’Ats fa sapere che le indagini vanno avanti per accertamenti.

Le altre vittime riconosciute sono la 69enne di Mezzane di Calvisano e l’85enne di Carpenedolo, deceduti a inizio mese. E intanto sul caso del 57enne di Remedello i familiari chiedono di sapere cosa sia successo al congiunto, passato dallo stare bene al morire in ospedale. Al momento le cause principali sono state riscontrate nelle torri di raffreddamento di tre aziende della bassa bresciana, con l’ipotesi anche di una quarta, ma l’Ats informa che si sta valutando tutto, anche la possibilità di più concause che avrebbero contribuito al contagio. Restando su questo fronte, si stanno controllando anche numerosi corsi d’acqua della zona, tra il Chiese e il Mincio, per capire dove si fosse depositato il batterio della legionella che poi si è espanso. E non è escluso che centrino anche fanghi di depurazione degli scarichi civili e da parte delle aziende industriali in un territorio conosciuto per queste pratiche.

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