Maltempo, Valsabbia verso richiesta calamità

Danni per oltre 1,5 milioni in valle per parte pubblica. Agricoltura in ginocchio, garage e strade allagate, due famiglie evacuate e auto colpite da alberi.

(red.) Quella di mercoledì 13 giugno è stata una giornata dedicata alla conta dei danni e delle verifiche dopo il nubifragio che martedì, tra la mattina e la sera, aveva interessato tutto il territorio bresciano, dalle valli fino ai laghi. E non è mancata la vittima, il vicecomandante della Polizia Locale di Toscolano Gino Zanardini che proprio giovedì avrebbe compiuto 62 anni. Invece, la moglie e il figlio da Gargnano dove l’uomo abitava e a Toscolano si sono rifugiati nel dramma. Zanardini martedì a mezzogiorno era con una collega alla passerella di Covoli per controllare che non ci fossero problemi per il maltempo, ma venne colpito alla testa da una pietra che si era staccata dalla montagna. Portato in ospedale, mercoledì è stata dichiarata dai medici la morte cerebrale.

Nel frattempo resta attiva l’ordinanza sindacale di chiusura della passerella e della via che conduce alla Valle delle Cartiere e la zona è stata anche posta sotto sequestro per capire come la pietra si sia staccata e se ci sono altri pericoli simili dall’attrazione turistica che era stata inaugurata da poche settimane. A livello provinciale, sono stati numerosi gli interventi che hanno impegnato i vigili del fuoco e la Protezione civile. Il fiume Chiese, ingrossato dalle forti piogge, fa meno paura ma resta monitorato tra Bedizzole, Calcinato e Montichiari dove i tecnici hanno controllato gli argini evitando esondazioni e lo faranno fino a quando l’allarme maltempo non si sarà fermato. Dal punto di vista dei numeri, si parla di più di 200 chiamate in un’ora e richieste di soccorso ricevute dai vigili del fuoco che hanno coordinato sul posto 150 uomini della Protezione civile. E sono stati davvero molti gli interventi per l’emergenza maltempo.

Sulla via Triumplina verso Concesio, per esempio e soprattutto in via Coccoli il forte vento ha fatto cadere gli alberi sulle auto parcheggiate lungo la strada. Sempre a Concesio numerosi garage e rimesse sono stati allagati richiamando le idrovore e vari mezzi che in poche ore si sono occupati delle pulizie. Nel paese triumplino vari detriti trascinati dai torrenti hanno bloccato tombini e scarichi, mentre un’auto è rimasta avvolta dall’acqua nel sottopassaggio della provinciale 19 verso Gussago. Segnalazioni anche dal paese franciacortino. Altri problemi anche a Flero e Castel Mella. Disagi anche a Villa Carcina per garage e cantine allagate e a Sarezzo per il sottopassaggio del Crocevia. Per quanto riguarda il lago di Garda, la piccola tangenziale di Desenzano è diventata un fiume, mentre si sono registrati allagamenti a Padenghe in piazza d’Annunzio, una frana a Moniga ed evacuato anche il supermercato Simply sempre a Padenghe. Disagi che hanno riguardato anche le case e le varie attività produttive.

La zona più colpita è stata certamente quella della Valsabbia e anche del lago d’Idro. Ad Anfo due famiglie sono state evacuate dalle loro case per la seconda “bomba d’acqua” di martedì sera e da Odolo a Preseglie e da Barghe a Sabbio Chiese stanno facendo la conta dei danni. Si parla di oltre 1,5 milioni di euro solo per la parte pubblica, quindi si prevede che il conto sarà salato. E si valuta anche la richiesta dello stato di calamità naturale o deroghe al patto di stabilità. Da più parti si chiede un intervento della Regione Lombardia che dovrebbe mandare sul posto i tecnici per valutare la situazione, mentre dalla Coldiretti si parla di gravi problemi all’agricoltura, tanto che qualche allevatore ha anche visto morire i propri animali nei capannoni allagati. Insomma, un vero disastro.

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