Fiesse, uccide il patrigno per le birre comprate

Sebastian Stepinski mercoledì sarà interrogato in carcere per le coltellate inferte in casa a Marino Pellegrini. E madre dice di non volerlo più rivedere.

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(red.) Cinque birre? No, tre. Sarebbe stata questa la banale motivazione che lunedì 21 maggio ha spinto il 45enne polacco Sebastian Stepinski a uccidere con undici coltellate il patrigno 74enne Marino Pellegrini. Era accaduto tutto a Fiesse, nel bresciano ed era stato proprio l’assassino a confessare ai carabinieri e al sostituto procuratore di Brescia Ambrogio Cassiani quanto aveva fatto. Ma senza motivare il suo attacco d’ira e in una situazione che i vicini di casa di via XX Settembre hanno inquadrato come una tragedia annunciata. Proprio perché l’anziano, che aveva sposato la madre polacca dell’uomo, Teresa, e poi adottato lui e l’altro fratello quando aveva saputo che la donna aveva avuto due figli.

Stepinski era già balzato agli onori delle cronache nel 2001 quando in un incidente stradale aveva ucciso una coppia. Poi era finito in una comunità e quindi in sorveglianza speciale, mentre a giugno avrebbe dovuto avere un’udienza per verificare la possibilità di tornare in comunità. In tutto questo c’è spazio per l’alcol, problema con cui il 45enne ha a che fare da tempo e insieme, come dice il suo avvocato, alla schizofrenia. Nel frattempo nella tarda mattina di mercoledì 23 maggio nel carcere di Canton Mombello a Brescia, dove si trova da lunedì dopo il delitto, sarà interrogato dal giudice delle indagini preliminari Bianchetti per la convalida del fermo. E’ probabile che il 45enne risponderà visto che aveva già dato la sua versione dei fatti, mentre potrebbe essere verificata la capacità di intendere e di volere, eventualmente disposta una perizia psichiatrica e forse il trasferimento dal carcere verso un Rems.

Intanto anche la madre di Stepinski è sconvolta per quanto successo e ha raccontato le sue sensazioni a Bresciaoggi. Dice di non voler più rivedere il figlio che anni prima aveva portato in Italia dalla Polonia e che al momento ha addirittura paura di uscire di casa. Racconta come i problemi siano arrivati quando il 45enne ha iniziato ad accusare disturbi psichici e un rapporto con il patrigno che si era fatto sempre più complicato dopo l’alcol e la necessità di farsi pagare gli avvocati per difendere le proprie malefatte. Quel lunedì è poi arrivata la tragedia quando Marino aveva fatto notare alla donna che il figlio aveva comprato delle birre. Dopo pranzo è successo l’irreparabile, quando la donna è salita in camera da letto per riposare e il marito sul divano al piano inferiore. E’ stato in quell’attimo che Sebastian ha preso un coltello con cui ha colpito il patrigno uccidendolo e poi ha avvisato la madre dicendole del fatto e che “se lo meritava”.

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