Truffa sulle quote latte, a Brescia 38 indagati

(red.) Nei giorni precedenti a venerdì 11 maggio il sostituto procuratore di Brescia Ambrogio Cassiani ha notificato la chiusura delle indagini nell’ambito di un’inchiesta sulle quote latte e che riguarda una trentina di persone. Tanto che 37 allevatori e titolari di aziende agricole nel bresciano e il direttore del laboratorio Produzione primaria del Centro Latte dell’Istituto Zooprofilattico dell’Emilia e Lombardia Giuseppe Bolzoni sono indagati per truffa, truffa aggravata legata a erogazioni pubbliche e falso.

Tutto ai danni della Regione Lombardia e dell’Unione Europea e per un importo di oltre 170 mila euro. L’accusa riguarda il fatto che l’addetto all’istituto zooprofilattico avrebbe riconosciuto, falsificando gli atti, il latte di qualità agli imprenditori per ottenere i contributi stanziati dall’Europa e dati dal Pirellone. Questa situazione riguarda quanto sarebbe avvenuto dal 2015 al 2017. L’inchiesta era partita nel novembre del 2016 quando gli ispettori regionali avevano svolto dei controlli all’interno dell’istituto bresciano e notando delle anomalie nelle procedure con cui veniva riconosciuto il latte di qualità.

In pratica, i prelievi da controllare non provenivano da addetti esterni come prevede la legge, ma dagli stessi allevatori. Poi il direttore avrebbe fatto sì che diversi valori venissero contraffatti per raggiungere il premio in contributi. Gli allevatori indagati hanno aziende in tutta la provincia, da Leno a Brescia, da Ghedi a Gussago, da Montichiari a Lograto e fino a Berzo Demo.