In Nepal morto alpinista bresciano d‘adozione

(red.) Lutto nel mondo dell’alpinismo lombardo. Lunedì 30 aprile è stato trovato sul monte Dhaulagiri, in Nepal, il corpo del 36enne Simone La Terra che dal 2014, dopo il matrimonio, si era trasferito dalla mantovana Castiglione delle Stiviere verso Pozzolengo, nel bresciano. Sembra che il giovane alpinista stesse scalando uno dei monti dell’Himalaya, il settimo più alto nel mondo con gli oltre 8 mila metri. Il suo corpo senza vita è stato trovato di mattina a circa 6 mila metri e dopo essere stato trascinato dal vento che aveva sradicato la sua tenda. La notizia era arrivata dal giornale “Himalayan Times” dopo che lunedì mattina si erano perse le tracce dell’uomo.

Poi il cadavere era stato recuperato nei pressi del Campo 3 dopo un controllo dell’elicottero. La salma di Simone è stata ricomposta al Tribhuvan University Teaching Hospital di Kathmandu e lascia i genitori Maria e Lorenzo e la moglie Paola Scamperle, figlia dell’imprenditore gardesano Renzo. L’alpinista avrebbe compiuto 37 anni nell’arco di pochi giorni e aveva già una certa esperienza nello scalare le vette degli 8 mila metri. Si va da Shisha Pangma del 2006 a Broad Peak del 2007, Gasherbrum II l’anno dopo, Cho Oyu nel 2009 e Manaslu nel 2011. Sul Dhaulagiri era già stato, ma poi costretto a fermarsi intorno ai 7 mila metri per il maltempo. Era stato iscritto anche al Cai di Desenzano e i cui membri lo conoscevano.