Appalti Bergamo, sono due i bresciani coinvolti

Un imprenditore di Sirmione che si è aggiudicato i lavori alla telecabina di Foppolo e un altro titolare di Bovezzo, anche lui pare coinvolto nel sistema.

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(red.) Sono due gli imprenditori bresciani finiti nell’inchiesta della procura di Bergamo che ha portato anche agli arresti dei sindaci di Foppolo Giuseppe Berera e quello di Valleve Santo Cattaneo. In tutto si parla di dodici indagati e i due primi cittadini sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla concussione, bancarotta e truffa per un presunto giro di appalti truccati e per aver ottenuto in modo illecito vari contributi dalla Regione Lombardia. In particolare, i riflettori si sono accesi sulla gara d’appalto per riposizionare una telecabina da dodici posti nella zona del Comune di Foppolo.

Nella fattispecie, il primo cittadino orobico avrebbe avuto un accordo sottobanco con un imprenditore 59enne bresciano di Gardone Valtrompia, ma residente a Sirmione, che si era aggiudicato l’opera in quanto unico partecipante alla gara d’appalto. Per lui, che ha numerose società di pratica sportiva, il pubblico ministero aveva chiesto l’arresto e il carcere. L’altro bresciano coinvolto è un imprenditore 55enne di Bovezzo, anche lui pare coinvolto nel sistema di appalti venuto alla luce e che ha portato il giudice delle indagini preliminari di Bergamo Bianca Maria Bianchi ad emettere le ordinanze di custodia cautelare.

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