Bracconieri (anche bresciani) in Calabria

Da tutto il nord Italia, anche da nostra provincia, doppiette contavano su una banda del posto - denunciata - che procurava fucili, munizioni e alloggi.

(red.) Nei giorni precedenti a sabato 27 gennaio i carabinieri forestali di Cosenza hanno messo a segno una serie di sanzioni nei confronti di una banda che consentiva a cacciatori provenienti dal nord Italia di svolgere in modo illegale l’attività. Si tratta di doppiette provenienti da Brescia, Vicenza, Padova e Bergamo che sfruttavano l’amicizia e l’intesa con il gruppo calabrese per trovare alloggio, procurarsi fucili e munizioni, stabilire le aree dove cacciare e mettersi d’accordo su come far arrivare le specie abbattute nei paesi di residenza dei bracconieri settentrionali.

Così a Corigliano Calabro sono stati sequestrati 28 fucili, 600 proiettili e 3.125 uccelli morti, di cui molti di specie protette. La procura di Castrovillari ha voluto indagare su questo particolare “turismo” portando i carabinieri a scoprire il gruppo calabrese, con la denuncia di quattro persone tra Corigliano e Rossano Calabro. La selvaggina catturata veniva spedita al nord Italia attraverso dei servizi di autobus.

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