Gussago, commando contro titolare Compro oro

Venerdì sera una banda su due mezzi ha bloccato la gioielliera su una strada. Fatta uscire dal veicolo e rubato. A bordo 100 mila euro contanti e monili.

(red.) E’ stata una drammatica scena da film quella vissuta nella prima serata di venerdì 29 dicembre in una strada alla zona della Mandolossa, nel bresciano. Una donna di 48 anni, residente a Gussago e titolare di un negozio di “Compro oro” in via Vallecamonica a Brescia, prima delle 20 aveva concluso la giornata di lavoro. Tenendo conto che poi probabilmente non avrebbe più riaperto fino a dopo Capodanno, aveva deciso di portare con sé diversi gioielli e contanti per un totale di 100 mila euro nella propria abitazione. Così era salita sulla sua auto, un Suv, insieme a una collega di lavoro.

Ma lungo la strada del ritorno verso casa è successo l’imprevedibile. Un’auto l’ha sorpassata e poi le si è messa di traverso facendole compiere una brusca frenata. Poi da dietro è arrivato anche un furgone che ha tamponato lo stesso Suv. A quel punto alcuni uomini con il passamontagna sul volto e giacche nere hanno portato fuori con forza la conducente tanto da picchiarla. Quindi, gli stessi malviventi hanno abbandonato i loro mezzi, tra l’altro risultati rubati nei giorni precedenti tra Rovato e Corte Franca, per poi scappare a bordo dell’auto della donna. La stessa vettura è stata trovata in un parcheggio residenziale in via Trieste a Gussago.

E’ probabile che i ladri l’abbiano lasciata sul posto per svaligiarla e poi sarebbero fuggiti su un altro mezzo. Sul luogo, dopo l’allerta, sono giunti i carabinieri di Gussago e della compagnia di Gardone Valtrompia che hanno attivato una serie di posti di blocco, ma senza successo. Le forze dell’ordine da quel momento stanno indagando e seguendo ogni pista. Sembra che si trattino di bande di italiani e che potrebbero essere stati immortalati dai portali montati da poco tempo nel centro del paese franciacortino.

La sensazione è che il piano fosse ben organizzato e svolgendo prima dei sopralluoghi lungo la strada. Si valuta anche la presenza di un basista, magari qualcuno in affari con la gioielliera e puntando a ricostruire la fonte dei monili, forse per ricettazione. Infatti, è sospetto come la banda sapesse perfettamente strada e orario di movimento della donna avrebbe e che con sé avrebbe avuto 100 mila euro di soldi e oggetti.