Tignale, rubate reliquie di San Giovanni Paolo II

L'annuncio è arrivato domenica mattina dal parroco durante la messa. Sparito il sangue del Papa e frammenti del polacco Popieluszko. Indagano carabinieri.

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(red.) Potrebbe essere stato un furto su commissione o da parte di qualche malvivente locale quello avvenuto nei giorni precedenti a mercoledì 25 ottobre al santuario di Montecastello a Tignale, nel bresciano. Dell’episodio ne dà notizia Bresciaoggi. Ad annunciarlo domenica 22 durante la messa del mattino era stato don Giuseppe Mattanza, parroco del paese gardesano e curatore anche delle comunità vicine dell’alto Benaco.

Da dietro l’altare maggiore della chiesetta e dall’Eremo sono spariti un contenitore con il sangue di San Giovanni Paolo II e altre reliquie del beato Jerzy Popieluszko, prete, polacco anche lui, ucciso nel 1984 dai funzionari del ministero dell’Interno della Repubblica Popolare della Polonia. Gli elementi erano stati donati al santuario nel 2014 dal cardinale di Cracovia Stanislao Dziwisz durante una visita. Sembra che i malviventi si siano finti turisti nel momento in cui hanno raggiunto il santuario quasi all’ora di chiusura, alle 18,30.

Poi avrebbero aspettato proprio il termine della giornata all’interno della chiesetta e sono entrati in azione. Quindi, hanno aperto una delle porte laterali per poter fuggire. Infatti, è stato il custode il mattino successivo ad accorgersi subito che qualcosa non andava, visto che uno degli accessi era aperto. Dopo la scoperta del furto e la denuncia ai carabinieri di Gargnano che indagano, don Mattanza ha chiesto ai ladri di riconsegnare tutto, anche in forma anonima. D’altro canto, si tratta di oggetti catalogati e verificati, quindi impossibili da vendere anche sul mercato clandestino. L’intera area non presenta telecamere di videosorveglianza e quindi sarà più complicato capire chi abbia compiuto quel furto sacrilego.

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