Canton Mombello, agente fa entrare cocaina

Un secondino 30enne è finito in manette. Con i detenuti che avrebbe dovuto controllare, faceva da mediazione con l'esterno per importare droga tra celle.

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(red.) Un agente di polizia penitenziaria che invece di controllare i detenuti, collabora con loro e sfrutta la propria divisa riuscendo a far entrare della droga in carcere. La persona in questione è un 30enne calabrese e il teatro dello spaccio è l’istituto di Canton Mombello a Brescia. Tanto che martedì 10 ottobre, sulla base di un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, l’agente è stato arrestato. Ne dà notizia Il Giorno. Si trovava in casa di parenti in Campania e qui ha ricevuto le manette per poi essere ricondotto a Brescia.

Le accuse nei suoi confronti sono di traffico di stupefacenti e abuso d’ufficio. L’indagine è partita anche per merito dei colleghi agenti che hanno collaborato con la magistratura e per alcune situazioni sospette avvenute tra le celle. Tempo prima, per esempio, un detenuto si era lamentato dicendo di essere stato vittima di una truffa causata proprio dal secondino. Lui stesso avrebbe comprato dal carcerato un’auto usata, ma senza pagare né fare il passaggio di proprietà. E così il detenuto si era visto destinatario di diverse sanzioni in realtà provocate dal poliziotto.

Partendo da questo, si è scoperto che l’agente in oltre un anno avrebbe portato all’interno di Canton Mombello diverse dosi di cocaina, facendo da intermediario tra un gruppo albanese e l’istituto di pena. Il telefono usato dal secondino è stato sequestrato e sembra che lo stesso agente sia riuscito a far entrare alcuni cellulari tra le celle. Le partite di droga sarebbero state acquistate attraverso bonifici fatti eseguire da persone d’accordo con lo spaccio. Ma l’indagine della procura va avanti.

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