Remedello: ditta cinese chiusa per sfruttamento

I Carabinieri e la Polizia Locale hanno fatto irruzione in un capannone a Remedello, dove 15 lavoratori erano pagati 20 euro al giorno. Tredici erano clandestini.

(red.) In un capannone a Remedello, nella Bassa Bresciana, una fabbrica cinese di biancheria intima è stata sequestrata dalle forze dell’ordine.

Al suo interno, 15 dipendenti in nero di cui tredici clandestini lavoravano con turni massacranti e dormivano all’interno della struttura. La paga era di 20 euro al giorno.

La fabbrica era stata avviata da pochi mesi, ma già aveva insospettito le autorità, che avevano subito iniziato a controllarla.

La titolare, una giovane donna cinese, è agli arresti domiciliari, mentre i clandestini sono stati condotti in Questura, dove stanno esplicando le procedure di rimpatrio.

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