Frode fiscale, ecco come funzionava il sistema

5 arresti, di cui tre imprenditori bresciani. Con società cartiere italiane ed estere facevano registrare fatture inesistenti per vendere prodotti plastici.

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(red.) Nella conferenza stampa di venerdì mattina 15 settembre sono emersi nuovi dettagli sull’operazione condotta all’alba dalla Guardia di Finanza di Manerbio con quella del comando provinciale di Brescia e la procura. Al capo di tutto c’erano cinque persone, di cui tre imprenditori bresciani e due consulenti tributari originari della Puglia. Attraverso 23 società nazionali ed estere hanno emesso e registrato fatture false per 280 milioni di euro.

Sono quindi finiti in manette (i tre imprenditori in carcere e gli altri due ai domiciliari) per associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Si sono visti anche sequestrare 98 milioni di euro. Il blitz è scattato con l’operazione “Cerbero” dopo l’indagine guidata dalla Finanza di Manerbio. La ricostruzione ha evidenziato come i cinque contassero sulle 23 società, di cui cinque operative, 10 cartiere in Italia e 8 fuori dai confini nazionali.

Proprio le cartiere, emettendo documenti contabili falsi, consentivano alle prime cinque di vendere a prezzi scontati prodotti plastici provenienti soprattutto dall’estero. Nel mirino delle Fiamme Gialle sono finite anche altre persone e società tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Veneto, Puglia, Slovenia, Bulgaria, Ungheria, Romania e Stati Uniti.

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