Capriano, scoperta discarica abusiva. Aperta inchiesta

Scarti di acciaierie, rifiuti tossici e anche carcasse di animali. Tutto in profondità in un terreno ora sequestrato. La denuncia arrivata da proprietario.

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(red.) Cumuli di mosche che non lasciavano la zona nemmeno dopo diverse attività di disinfestazione. Una situazione sospetta che arriva da Capriano del Colle, nel bresciano, poi segnalata da una guardia ecologica volontaria alla polizia provinciale. Così si è scoperto che la presenza degli insetti celava una discarica abusiva profonda fino a 6 metri e dove era nascosto di tutto, anche carcasse di animali. E’ quanto arriva dalla frazione Cascina Movico e di cui scrive il Giornale di Brescia facendo riferimento a un’attività che si sarebbe svolta tra giugno e luglio. Il terreno dove si trova la discarica è privato ed è stato proprio il titolare a denunciare tutto.

All’interno opera in affitto un’azienda di cui, tra i soci, c’è anche un parente del proprietario. Il continuo movimento di camion poco prima dell’alba, anche fino a quindici al giorno, ha indotto il titolare del terreno a scattare fotografie e usare un drone per certificare la situazione. Scoprendo anche grosse buche dove venivano interrati i rifiuti. La segnalazione ha poi raggiunto la procura di Brescia che, tramite il magistrato Ambrogio Cassiani, ha disposto una serie di carotaggi sulla zona. Le procedure si sono svolte tra martedì 5 e mercoledì 6 settembre confermando i sospetti di chi aveva denunciato.

C’erano scarti di acciaierie, materiali sanitari, fusti che contenevano sostanze chimiche, rifiuti di auto e animali morti. Tra l’altro, a contatto con la falda acquifera da cui proviene l’acqua destinata ai pozzi e rubinetti delle case. Sono stati prelevati alcuni campioni di materiale che saranno analizzati anche per capire i possibili rischi sulla salute. Nel frattempo il magistrato ha sequestrato la discarica e aperto un’inchiesta che potrà assumere contorni più rilevanti, fino al traffico illecito di rifiuti.

Ma al momento non ci sono indagati, anche perché bisogna ricostruire la rete che ruota intorno alla cava. Detto dell’azienda che opera in affitto sul sito, un’altra bresciana di autotrasporti si è occupata di portare sul posto i rifiuti. Ma si cerca di ripercorrere la trafila, partendo da chi ha voluto smaltire nella zona i suoi scarti. Comprese le carcasse degli animali derivanti probabilmente da allevamenti in cui i titolari, per risparmiare, non hanno avvisato gli enti preposti. E dalla polizia provinciale fanno sapere che qui si tratta di un’organizzazione solo bresciana.

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