Omicidio Bettoni, trovato coltello usato da Lombrici

L'arma del delitto in un cassonetto sul Garda dove si trova in vacanza la madre dell'assassino. Si valuta cosa ha fatto in 20 ore e su buste di cocaina.

Più informazioni su

(red.) Ci sono sviluppi nell’omicidio di Guido Bettoni, il 37enne accoltellato nella propria casa di via Benacense, a Brescia, dall’amico Lamberto Lombrici e ritrovato in una buca tra le campagne di Ghedi, sempre nel bresciano. Il primo dato è il ritrovamento, da parte degli investigatori, dell’arma del delitto usata dall’assassino che nella notte di martedì 1 agosto aveva confessato. Il coltello da cucina è stato rinvenuto in un cassonetto della spazzatura sul lago di Garda dove Lombrici ha detto di essere stato dopo aver raggiunto la madre in vacanza in villeggiatura.

Si parla di sabato 29 luglio, il giorno dopo aver ucciso Bettoni. Secondo la ricostruzione che gli investigatori stanno vagliando, l’assassino, dopo aver inferto le coltellate, almeno quindici, contro l’amico e in una situazione legata allo spaccio di sostanze stupefacenti, avrebbe vagato per tutta la provincia fino ad arrivare sul Garda. Qui, nella meta di vacanza della madre e con il corpo della vittima ancora nel bagagliaio della sua auto, si sarebbe cambiato i vestiti, tanto che quelli originali di quel venerdì sera non sono ancora stati trovati. Nel frattempo giovedì 3 agosto nel carcere di Canton Mombello a Brescia, dove si trova detenuto per omicidio aggravato e occultamento di cadavere, Lombrici è stato interrogato e si è visto convalidare il fermo.

Il procuratore aggiunto Sandro Raimondi che ha coordinato l’inchiesta fino all’arresto, ha chiesto che l’uomo resti in carcere per il pericolo di fuga, mentre il giudice delle indagini preliminari Alessandra Sabatucci deciderà venerdì 4. E’ stata anche disposta l’autopsia sul cadavere. Ma ci sono altri elementi che gli inquirenti stanno valutando come interrogativi. Prima di tutto, cosa avrebbe fatto dalla tarda serata di venerdì quando è avvenuto il delitto e fino al momento, sabato sera, in cui ha deposto il cadavere della vittima nella buca tra le zone più difficili da raggiungere a Ghedi. 

Secondo le testimonianze dell’omicida, Bettoni era il fornitore e Lombrici l’acquirente che smetrciava sostanze stupefacenti sul territorio. Quel venerdì sera sarebbe nata una lite, per circostanze ancora da chiarire, ma quasi certamente per questioni economiche. Sta di fatto che il 42enne ha poi percorso l’intera provincia di Brescia per 20 ore con il corpo della vittima nel bagagliaio della sua auto. L’omicida ha raccontato agli inquirenti di essere stato a Castenedolo per un caffé, poi avrebbe fatto il pieno di carburante attraversando il territorio per trovare un punto dove occultare il cadavere.

Si sarebbe mosso tra la Valsabbia e il lago di Garda e infine nella bassa dove sabato sera ha trovato il luogo dove agire. Un’altra questione riguarda alcune buste di cocaina trovate vuote nell’appartamento della vittima. Non è chiaro se siano state assunte dai due poco prima di arrivare alla lite, oppure se siano state vendute.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.