Ricettazione auto lusso, prime sei condanne

Inquirenti hanno scoperto un gruppo con base bresciana che falsificava telai e certificati delle vetture per rivenderle all'estero senza destare sospetti.

(red.) Giovedì 20 luglio il tribunale di Brescia ha ospitato un’udienza nell’ambito di un processo sfociato dopo l’inchiesta del sostituto procuratore Paolo Savio per un giro di ricettazione di auto di lusso. Si tratta di un gruppo, di cui fanno parte venti indagati, che aveva sede nel bresciano e si occupava di rendere clandestine le auto per poi venderle all’estero. Una di queste, una Lamborghini da 210 mila euro, era stata guidata dal giocatore di calcio del Chievo Verona Frey (che non c’entra nulla con l’indagine) poi data a una concessionaria di Mantova.

Questa l’aveva poi contraffatta modificando il numero di telaio e falsificando i certificati di proprietà. Poi era stata distrutta la targa e presentata una finta denuncia di smarrimento ai carabinieri di Torino. Tutto questo, nonostante la Lamborghini fosse di proprietà di una società di leasing che è rimasta vittima di questa truffa. Si parla di Audi, Porsche, Bmw, Mercedes e Bentley che venivano ricettate in questo modo. Essendo sconosciute al registro Pra, il gruppo riusciva a vendere le auto fuori dall’Italia senza destare sospetti. Quando gli inquirenti lo hanno capito, l’associazione criminale è finita nei guai.

Giovedì sono arrivate le prime condanne da parte del giudice Maria Chiara Minazzato. Per tutti, a vario titolo, le accuse sono di riciclaggio, appropriazione indebita, truffa e ricettazione. Le condanne sono giunte per Francesco Trombino di Rodengo Saiano (5 anni), l’albanese Flori Katreli di Bovezzo (3 anni e due mesi), Omar Zanotti di Marone (2 anni e nove mesi), Giovanna Cuozzo, Antonella Basto e Loriano Manfredi a otto mesi. La procura ha identificato 26 parti offese.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.